Emilia Romagna 16 maggio 2023: è piena primavera ma il bel tempo tarda ad arrivare.
“Un’allerta rossa atmosferica per l’Italia centrale… Previsti straripamenti fluviali, frane e piene dei corsi minori e mareggiate in gran parte dei territori emiliano romagnoli… Di conseguenza molti Comuni hanno decretato la chiusura delle scuole…”
Questo o qualcosa di simile era ciò che la Protezione Civile annunciava alla popolazione romagnola prima della catastrofe. Varie aree dell’Emilia-Romagna, ma anche Marche sono state colpite da piogge torrenziali, con rovesci e impulsi temporaleschi, che hanno provocato frane, alluvioni, allagamenti e l’inondazione delle aree costiere.
Acqua fino all’ombelico, case allagate, fango ovunque, abitazioni e famiglie distrutte.
Gli argini della vasta rete di fiumi e torrenti che scorrono nel territorio interessato, non hanno retto all’enorme quantità di pioggia precipitata in poche ore.
Il protagonista di questo evento drammatico “è stato un ciclone mediterraneo insolitamente intenso per il mese di maggio, nato sulle coste del Nord Africa, risalito lungo la nostra Penisola da Sud ad iniziare dalla Sicilia, per poi interessare in modo più diretto il Centro-Nord Italia”, spiega il meteorologo Edoardo Ferrara.
E’ ancora impossibile conteggiare i danni effettivi, recati dalle forti piogge a questa popolazione e al territorio anche dal punto di vista sociale, faunistico e economico. Le vittime dell’alluvione romagnola sono 16, la maggior parte sono anziani che hanno tentato di salvare gli animali.
Davanti a una catastrofe del genere la gente di questa regione sta mostrando la propria forza: tutti si sono rimboccati le maniche e da giorni spalano il fango che ha coperto in poche ore case, luoghi di lavoro e ricordi.
Oltre alle diverse difficoltà è esplosa anche l’emergenza sanitaria: l’acqua stagnante non è pulita. Pertanto il Comune invita i cittadini a proteggere la pelle con guanti e stivali.
Guardando queste immagini, un interrogativo impera nelle coscienze di tutti: “IL DISASTRO SI POTEVA EVITARE?”
ELISA PESARESI e FEDERICA PETRUCCI, 5B ESABAC
[NDR: “Romagna mia, lontan da te non si può star”: in un gesto di solidarietà verso la tragedia romagnola, la Redazione SB dedicherà una puntata di SB On Air sulle note degli anni ’80 alla crisi ecologica che imperversa purtroppo a livello mondiale… Buon ascolto e in bocca al lupo, Romagna mia e… Nostra!-]
One Comment
Enrico Francescangeli
Sinceramente ritengo che tutto questo sia veramente indescrivibile, perché da quando sono nato non ho mai visto nulla di simile in particolar modo in primavera, una stagione che dovrebbe essere prevalentemente calda. Penso che un po’ tutti quanti dovremmo aiutare queste persone che non hanno più un posto dove vivere, mangiare e lavorare dando loro dei soldi almeno per ricostruire gli edifici crollati. La cosa che mi rende più triste è che delle persone sono addirittura morte per salvare degli animali innocenti a costo della loro vita e questo, secondo me, fa davvero moltissimo onore a costoro e dovrebbero essere ricordati per sempre.