Il 16 febbraio 2024, in occasione del 100° anniversario del Liceo “Luigi di Savoia” di Ancona, Marco Antonio Bazzocchi, professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Bologna “Alma Mater Studiorum”, ha tenuto una lectio magistralis su Leopardi, “una perla preziosa per il nostro territorio” (come dalle parole della Prof.ssa Bertini, DS Savoia Benincasa).
Il libro “Spalancare gli occhi sul mondo. Dieci lezioni su Leopardi” presentato dal professore non è un volume specialistico, bensì un invito di riflessione su pensieri e fondamenti filosofici, rivolto ai ragazzi.
Ma quindi… Chi è questo Giacomo Leopardi?
Noi lo conosciamo come uno dei poeti di maggior rilievo dell’Ottocento italiano ed esponente del Romanticismo letterario, ma è vera la frase “Sette anni di studio matto e disperatissimo”? Beh, è tutto vero: lui aveva infatti trascorso giorno e notte sui libri della biblioteca del padre, il conte Monaldo in completa solitudine, acquisendo un’erudizione insolita, per poi diventare un filologo “coi controfiocchi”…
Leopardi aveva iniziato a pensare che si potesse scrivere in due modi diversi: il primo con una “poesia molto tesa”, dove parla di sé stesso e di come percepiva il senso del mondo e di patria. Il secondo invece prevede un qualcosa di diverso.
Questo è il canale per raccontare brevemente in prima persona sensazioni intime della sua vita. Ne L’infinito, ad esempio, riflette sull’immensità che la mente umana non può concepire ed attraverso l’immagine del suo colle e della sua siepe, spiega il concetto di “inafferrabile“.
Oggigiorno quello che consideriamo inafferrabile deriva da un senso di insoddisfazione: il pensiero di una malinconia e solitudine permanente…
Ne “Sempre caro mi fu quest’ermo colle e questa siepe… e il naufragar m’è dolce in questo mare“, si nasconde un obiettivo: cerca di trasmettere un’idea concreta “con la visione del colle”, passando poi ad un quadro astratto come il vento o la voce, che arrivano a colpire i nostri sensi.
Parlando di Silvia, invece, questo personaggio è collocato nel passato. Che questa figura sia fittizia? Probabilmente vi è un piano di realtà collegato a Teresa Fattorini, dirimpettaia dei Conti Leopardi, ma questa figura finisce per dileguarsi diventando un fantasma.
Le illusioni perciò si definiscono l’unica forza che spinge gli uomini moderni ad andare avanti, attraverso la ragione, oggi rappresentata dalla tecnologia: i dispositivi elettronici ci mostrano una realtà in un’unica dimensione; l’uomo invece ragiona sulla base dell’assenza e della presenza.
C’è quindi un legame tra fantasia e realtà? Se si riuscisse a discendere nel regno dei morti, sarebbe possibile vincere le nostre paure primordiali. Per Leopardi sarebbe quella di perdere la sua Silvia. Da qui la domanda che si sono posti gli studiosi: Silvia è il sogno della vita o della morte? In realtà la vita è contrapposta alla morte, in quanto queste due entità sono agli antipodi. Ad esempio ne “Il canto notturno d’un pastore errante dell’Asia” il poeta discute di una donna, che vaga in lontananza, a cui domanda perché non gli risponda, qual è il motivo per cui non gli riveli i segreti dell’esistenza…
Abbiamo quindi parlato di coppie antinomiche, di lontananza, … Ma è giusto parlare di Leopardi come una figura pessimistica?
Non è giusto usare il termine “pessimismo” parlando della mentalità di Leopardi, poiché dal punto di vista teorico ha una doppia appartenenza alla natura. Noi crediamo di essere i padroni dell’universo con la nostra forma di antropocentrismo; è perciò vero che troviamo degli stratagemmi per percorrere questa via, ma non possiamo negare che esista il male nel mondo. Insomma, cari lettori, l’amore si rivela l’unica strategia che ci permetterà di sopravvivere!
È sbagliato pensare che la bellezza abbia una vita ed una morte e che possa preservarsi nel tempo? La bellezza e il senso della caducità sono interconnessi: la cosa interessante della bellezza è il fatto che anche la donna di cui parla Leopardi non ci sarà più dopo la sua morte. Ad ogni modo, non è possibile pensare che qualcosa sia bello solo perché esiste ed è concreto, perché non vi è solo il presente.
E voi, che ne pensate: avete un sogno che vivete nostalgicamente oppure godete al massimo del Bello e del vostro presente?
EMILY GRECO, 4B ESABAC
3 Comments
martinatarini
Oggi pensando a Leopardi pensiamo ad uno dei più grandi poeti della letteratura italiana, era un uomo di cultura e intelletto ed è stato anche fonte di aiuto alla filosofia del tempo.
Ma perché ad oggi lo consideriamo cosi universale?
Una mia risposta è che Leopardi ha sempre trattato di argomenti importanti che sarebbero rimasti tali nella sua e nelle generazioni successive.
L’importanza della natura, la mente dell’uomo con tutte le sue preoccupazioni, l’amore, il corso della vita e tanti tanti altri.
Nonostante il suo pessimismo e la sua visione cupa della vita Leopardi verrà sempre apprezzato e considerato un genio della poesia.
pietromarcelli
Questo articolo ci introduce a Giacomo Leopardi, un poeta italiano del 1800 che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della letteratura. Leopardi, con la sua vita segnata dalla solitudine e dall’intensa attività di studio, ha scritto poesie che esplorano profondamente la natura umana e i grandi temi dell’esistenza. Le sue opere ci parlano di sentimenti come la tristezza e la malinconia, ma anche di riflessioni filosofiche che ci spingono a interrogarci sul significato della vita, sulla bellezza e sulla transitorietà delle cose. Leopardi non è solo un poeta malinconico, ma anche un pensatore che ci invita a esplorare il nostro rapporto con il presente e il passato, stimolando la nostra mente a riflettere su ciò che è veramente importante nella vita.
DANIELE FILIPPETTI
L’analisi delle opere di Giacomo Leopardi ci ricorda che la bellezza e la tristezza sono spesso intrecciate nella nostra esperienza umana. Attraverso la sua poesia, Leopardi ci invita a contemplare la bellezza effimera del mondo, ad abbracciare la nostalgia del passato e a trovare conforto nel momento presente. La sua visione ci sprona a vivere con gratitudine e consapevolezza, apprezzando ogni istante di gioia e di dolore come parte integrante della nostra esistenza.