Svolgendo dei debate durante le lezioni di filosofia, ci siamo imbattute nel tema dell’Intelligenza Artificiale, con tutti i suoi vantaggi e svantaggi all’interno della società.
Tramite delle ricerche abbiamo scoperto che l’Intelligenza Artificiale è una disciplina che studia se e in che modo si possano realizzare sistemi informatici intelligenti, in grado di simulare le capacità e il comportamento del pensiero umano.
In futuro questi sistemi saranno in grado di sostituire l’uomo? E se sì, sarà vantaggioso per la società?
Sicuramente nel campo lavorativo riusciremmo a beneficiarne, in quanto l’intelligenza artificiale sarebbe molto più veloce dell’uomo e potrebbe essere usata per lavori pericolosi, senza mettere a rischio vite umane.
Oltretutto, l’IA fornisce un grande supporto all’uomo in vari campi come quello medico, ad esempio nella riabilitazione attraverso macchinari specializzati, che superano i limiti umani, velocizzando il processo.
Ciononostante, l’intelligenza artificiale, essendo tecnologicamente all’avanguardia, presenta dei costi molto elevati, arrecando danni all’economia mondiale.
Lo sviluppo e l’introduzione dell’IA nei settori economici, sta già causando la riduzione di posti di lavoro per la popolazione: ciò comporta disoccupazione, problemi economici nelle famiglie, e quindi una crisi a livello globale.
Un altro problema riguardante l’intelligenza artificiale e i suoi sistemi, è proprio la mancanza di etica. Le macchina, non avendo capacità di pensiero, non è in grado di capire quando sbaglia e, d’altro canto noi uomini spesso non riusciamo subito captare l’errore dall’esterno.
L’IA è formata da algoritmi criptati che ne determinano la funzione, ma se si applica una lieve modifica (accidentale o meno), si ha uno stravolgimento dell’OUTPUT; ad esempio nella medicina, se si ha un bug nel sistema della macchina, si avranno quasi al 100% diagnosi sbagliate, che andranno a compromettere il trattamento curativo del paziente.
Da un punto di vista filosofico… L’uomo, come diceva Cartesio, possiede un dualismo mente corpo, quindi ha un pensiero e un’anima che fa agire il corpo in base alla realtà che lo circonda e sempre in modalità differente a seconda delle circostanze; la macchina, invece, essendo mossa da algoritmi prestabiliti, non ha la capacità di adattarsi alle diverse situazioni che le si presentino.
A questa corrente di pensiero, si collega il giornalista inglese Geoffrey Jefferson in The Mind of Mechanical man. In questo articolo egli si approccia all’ambito dell’autocoscienza e della consapevolezza dell’IO, scrivendo sulla non evoluzione della macchina tramite le esperienze, a causa della mancanza di emozioni.
Di conseguenza, la macchina non potrà mai eguagliare il cervello umano, fino a quando non riuscirà a scrivere una canzone o un sonetto in base ad emozioni provate.
Un esempio di ciò lo possiamo trovare tutti i giorni sulle piattaforme dei nostri dispositivi elettronici, come YouTube. Possiamo notare che, nella traduzione generata automaticamente tramite i sottotitoli di una canzone, il testo riportato sarà letterale e di conseguenza senza pieno senso compiuto. Al contrario, un testo tradotto da un interprete capace di immedesimarsi e capire il senso della canzone, riuscirà a trasmettere il messaggio e le emozioni della canzone anche in un’altra lingua. Se, ad esempio, cercassimo su YouTube la canzone Santé di Stromae con i sottotitoli in italiano, vedremo che il testo e il significato della canzone originale, pieno di fraseologici e doppi sensi, non corrisponde per niente a ciò che i sottotitoli codificati riportano.
Ma vediamo nel particolare, la canzone ad un certo punto dice: “Toi, tu t’prends des vestes au vestiaire”, questa frase dovrebbe significare che la persona a cui il cantante si riferisce, si occupa di prendere all’ingresso le giacche dai clienti per depositarle nel guardaroba; mentre nella traduzione generata automaticamente, viene sottotitolato: “Nessuno ti controlla quando sei al guardaroba’’.
Dunque, come ben sappiamo, la professione del mediatore linguistico è una figura essenziale in ambito politico, sociale, culturale, religioso, etc … Ma sta perdendo importanza e valore nella società.
Per colpa dell’intelligenza artificiale che contribuisce alla svalutazione di questo mestiere, sono poche le persone che svolgono questo lavoro, quando in realtà sarebbero proprio loro la parte fondamentale di interscambi culturali e linguistici.
Dovremmo valutare l’utilizzo dell’IA solo come supporto all’uomo e non come sostituto di esso, in quanto, come detto in precedenza, può apportare grossi svantaggi, non essendo sempre precisa e sensibile.
Frequentando il liceo linguistico e approcciandoci al mondo della traduzione e interpretariato, ci siamo accorte di quanti processi ci siano durante la traduzione di un testo, e non pensiamo che l’intelligenza artificiale sia in grado di cogliere alcune sfumature che, però, potrebbero risultare fondamentali per il significato di una frase e il senso finale del testo in questione.
Ora vogliamo fare un sondaggio fra tutti i lettori e lettrici che frequentano il liceo linguistico, chiedendo la loro opinione sulla difficoltà della traduzione e sull’efficienza dell’IA in questo campo: commentate qui sotto, grazie!-)
REBECCA DALESSANDRO e ALICE MENTRASTI, 4BL