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22 Comments

  1. 1

    Angelica

    Argomento impressionante e terrificante, articolo esaustivo ed interessante!
    Ottimo lavoro: invito chiunque possa fornire altre informazioni utili e “sfatare fake news” a proposito del virus Corona ad intervenire, grazie!

  2. 2

    julia natalia

    Visto il rapido evolversi della diffusione di questo virus, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto l’emergenza globale: e allora è un attimo che gli allarmismi e le notizie false inizino a diffondersi! Attualmente, 48 organizzazioni provenienti da 30 diversi paesi (Italia compresa) collaborano per smentire le fake news e le bufale che si stanno diffondendo online, relative all’epidemia: tra esse falsi metodi per evitare il contagio, messaggi Whatsapp o addirittura notizie come: BISOGNA STARE ALLA LARGA DA RISTORANTI E NEGOZI CINESI, NON TOCCARE PRODOTTI MADE IN CHINA ED EVITARE DI COMPRARE DA SITI COME WISH! E ancora: IL CORONAVIRUS È STATO CREATO DA UN ISTITUTO CHE PRODUCE VACCINI! EBBENE TUTTE BUFALE, RAGAZZI!!!
    Nonostante il premier Conte assicuri che il Governo se ne stia occupando, circola ancora molta disinformazione sull’infezione. Per fare chiarezza, è sicuramente necessario fare un passo indietro e informarci di che tipo di virus stiamo parlando ed in che senso questo è diverso o più pericoloso da quelli precedentemente conosciuti…

  3. 3

    giulia.mata

    -Coronavirus, gli esperti: “Niente allarmismi, è meno pericoloso di Sars e Mers”- si apre così un articolo de “la Repubblica” datato 29 Gennaio, con l’obiettivo di calmare gli animi di chi ha vissuto già la paura di un’epidemia letale.
    Il Coronavirus non è da sottovalutare ma neanche da temere come la prossima peste.
    Il numero di contagi del Coronavirus supera quelli delle precedenti epidemie, ma il tasso di mortalità è del 3% contro il 10% della Sars e il 30% della Mers.
    Si parla di decessi perlopiù di anziani o affetti da malattie croniche, è un’infezione poco più aggravante dell’influenza ma fortemente temuta per la mancanza di un vaccino sicuro ed efficace.
    È solo questione di tempo perché la situazione torni di nuovo sotto controllo, nel mentre è bene però seguire le procedure di prevenzione.

  4. 4

    Ilaria Caselli

    Secondo ciò che dicono i giornali la Cina sarebbe sempre più sola ad affrontare questo nuovo virus: le compagnie aeree tagliano i voli, le grandi catene come Starbucks o Ikea chiudono i loro negozi e i cittadini europei hanno già chiesto di essere rimpatriati; ma ovviamente è consentito prendere il volo solo a chi, in seguito ad un controllo medico, risulta non aver già contratto il virus. Una sessantina di connazionali è rientrata in Italia da pochi giorni ma ognuno di loro resterà in quarantena per due settimane, il tempo previsto per far sì che il corona virus si manifesti. Nel frattempo si è riscontrato il virus in due turisti cinesi, mentre stavano ancora alloggiando a Roma, ciò significa che anche il nostro paese è in stato di emergenza sanitaria. Le loro condizioni di salute sembrerebbero discrete ma restano sotto osservazione tutti coloro che nell’ultimo periodo sono entrati in contatto con la coppia. Gli aeroporti, le navi da crociera e i luoghi pubblici restano i posti a maggior rischio, per questo, non possiamo abbassare la guardia, bisogna mettere in atto ulteriori misure di sicurezza in modo da ridurre ed eliminare la diffusione del corona virus (2019-nCoV).

  5. 5

    Michela Moroder

    “Ero in poltrona e leggevo il giornale, mi sono resa conto che siamo indifesi di fronte a forze della natura che portano l’uomo alla morte in pochissimi giorni.”
    “L’unica cosa che mi consola è la preparazione scientifica anche se l’ansia rimane e la paura sta dilagando in tutto il mondo.”
    Questi sono alcuni dei commenti che negli ultimi giorni si leggono ovunque.
    Abbiamo tutti anche assistito ad episodi dove dei cinesi venivano aggrediti per esser venuti in Italia ad “infettarci”.
    Sull’onda della psicosi generale, genitori che non mandano più i propri figli a scuola per la presenza di una bimba di origine cinese; ho anche letto che le catene di negozi di Giorgio Armani hanno distribuito a tutti i dipendenti in azienda mascherine e Amuchina… c’è da domandarsi quanti clienti, affacciandosi in un loro negozio, immediatamente faranno retromarcia.
    Secondo me siamo di fronte più a un’ondata di psicosi che a una condizione di allarme rosso vero e motivato, insomma a un contesto dove alcuni gridano anche alla pandemia stile “Resident Evil”, creata in laboratorio dai perfidi scienziati cinesi (o da un “maliziosetto Presidente plenipotenziario”).
    Queste almeno sono le premesse e il contesto di quanto ho potuto vedere finora.
    In tal senso mi viene da pensare che viste le reazioni e la professionalità, ma anche la stessa “disciplina nazionale”, la Cina verrà utleriormente danneggiata economicamente dal Corona virus, ma la maggior parte dei cinesi, continuerà a lavorare e a portare avanti i propri compiti.
    Noi italiani, invece, finiremo ben presto per penalizzarci economicamente, con le nostre stesse mani, e ben più della Cina!
    Vista la nostra impreparazione a livello sanitario e la poca volontà nel risolvere le cose, concentrandoci piuttosto nel diffondere notizie, spesso false, solo per creare scompiglio e fare notizia… ecco che allora, forse, ci meritiamo il destino che ci siamo creati, non fosse altro che per imparare la lezione che in un mondo come il nostro, ciò che danneggia gli altri, in tempi veramente brevi, danneggia anche noi stessi!

  6. 6

    fabiana lamberti

    Ho trovato la lettura di questo articolo molto interessante poiché fornisce informazioni importanti: come ad esempio alcune misure di prevenzione da attuare per diminuire il rischio di contagio o il numero di persone infette dal virus. Inoltre sono d’accordo da quanto affermato dal Prof. Burioni poiché, anche se viviamo in una situazione di potenziale pericolo, è necessario mantenere la calma e soprattutto accertarsi di leggere informazioni veritiere sulla diffusione e trasmissione di questa malattia, in quanto purtroppo capita molto spesso di leggere fake news che contribuiscono ad allarmismi inutili e allo sviluppo di una forma di razzismo e discriminazione nei confronti di determinate popolazioni.

  7. 7

    Elena Sofia Boncelli

    4 febbraio 2020, dopo pranzo decido di prendere il giornale che mia nonna è solita comprare e come ogni giorno, ormai da qualche giorno a questa parte, leggo moltissimi articoli sul Cornavirus… Questo titolo mi è proprio saltato all’occhio:

    “Coronavirus Rovigo, bimbi cinesi lasciati fuori dalla scuola” dal “Resto del Carlino”

    Peccato però che i due fratellini cinesi non c’entrano nulla con Wuhan (luogo dove ha avuto inizio l’epidemia), anzi, provengono da una città che dista circa mille chilometri, come Rovigo e Parigi.

    Quello riportato è solo uno dei tanti episodi di razzismo avvenuti in ambito scolastico; infatti, ben quattro regioni d’Italia hanno chiesto l’isolamento per gli alunni di rientro dalla Cina. I governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Trento hanno scritto una lettera al Ministero della Sanità, ma senza avere un buon riscontro. Infatti, l’attuale ministra dell’istruzione Lucia Azzolina sembra non voler soddisfare i loro desideri: “A scuola si va” è stata la risposta alla loro richiesta e invita le regioni del Nord a fidarsi delle autorità scolastiche e sanitarie.

    Il coronavirus sta prendendo sempre più il sopravvento, ma con esso si sta diffondendo a macchia d’olio anche un forte razzismo contro la popolazione cinese.

    “Je ne suis pas un virus”, non sono un virus è l’hashtag diffuso su Twitter, lanciato dai cittadini francesi di origine cinese. Sarebbe bene ripartire da questo appello, poiché non si possono giustificare avvenimenti di xenofobia e intolleranza, contagi questi davvero terrorizzanti!

  8. 8

    Annalisa Borgognoni

    Come al solito il governo cinese ha divulgato la comparsa di questo pericoloso virus solo molto tempo dopo che si era iniziato a diffondere nello stato cinese: infatti oggi 7/02/20 è morto il Dottor Li, oculista che lanciò per primo l’allarme, prima delle autorità (i suo messaggi sono stati censurati e il governo l’aveva redarguito). A fine dicembre i primi allarmi “ufficiali”, ma è solo con l’inizio del nuovo anno che si è cominciato a parlare di numerosi decessi soprattutto nella città di Wuhan, da dove il virus sembra essere partito. Non si sa se sia passato dall’animale all’uomo grazie al cibo ingerito o se sia nato in un laboratorio cinese di sperimentazioni. Fatto sta che ora passa da uomo a uomo ed è molto più difficile da contenere. Per trovare dei vaccini contro questa infezione virale, occorre per prima cosa isolare il virus, per poterlo studiare meglio. È proprio quello che hanno fatto due ricercatrici italiane, le uniche in Europa che ci sono riuscite. Grazie a questo, ci auguriamo di avere presto disponibili vaccini in grado di renderci immuni al coronavirus e magari si potrà anche trovare qualche medicina in grado di combatterlo. Finalmente anche noi italiani ci possiamo distinguere nel mondo per qualcosa di buono nel mondo della Scienza, e visto che ci si lamenta sempre della fuga dall’Italia di cervelli e di ricercatori scientifici: cerchiamo di valorizzare queste nostre risorse nazionali!

  9. 9

    Andrea Marini

    Ragazzi, questo virus mi sta facendo vivere una situazione estrema con mio padre che lavora in un campo di progettazione di tubi di petrolio e gas in Arabia Saudita: sarebbe dovuto tornare il 15 marzo ma con la cancellazione di tutti i voli per l’Italia è bloccato in Arabia Saudita! Alla fine può darsi che sia meglio rimanere bloccato in mezzo al nulla, in quanto è così impossibile prendere il virus: forse “il deserto lo protegge”…

  10. 10

    Michela Mengarelli

    “La percentuale di casi confermati al di fuori della Cina e della provincia di Hubei è molto bassa, e quasi tutti hanno un collegamento con la Cina. Dobbiamo basarci sulle evidenze scientifiche, sempre considerando che non esiste il rischio zero” ha dichiarato il 18 febbraio 2020 Mike Ryan, capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Sfortunatamente, però, con il passare del tempo questa affermazione non fu poi così corretta; infatti oggi questo virus si è diffuso rapidamente e il numero di paesi colpiti è triplicato, per questo l’OMS ha annunciato che il COVID-19 può essere definito una pandemia. Il virus non ha risparmiato neanche il nostro Paese che oggi conta 189.973 casi totali, di cui 25.549 decessi e 106.848 ancora sono attualmente i casi positivi.

    “Il problema è la pandemia ma anche la discriminazione” scrive il giornale “La Repubblica”. Concordo pienamente in quanto la paura del virus sta contribuendo alla discriminazione della popolazione cinese. Aggressioni, battute, insulti e persino l’emarginazione hanno fatto dei cinesi degli appestati. È importante dunque che l’informazione faccia la sua parte evidenziando fake news che nelle ultime settimane hanno contribuito non poco a generare il clima che stiamo vivendo.

  11. 11

    miriam sola

    La domanda che sorge spontanea durante la lettura dell’articolo è: com’è nato il virus? Sembra essere tutto avvolto nel mistero, nemmeno la Cina è in grado di fornire una spiegazione a tutto quello che questo nuovo virus ha innescato. Ricordo il primo periodo, quando sono comparse le prime notizie del virus mortale cinese, e l’occidente era quasi disinteressato a questa questione, tutti a pensare “è in Cina, da noi non arriverà mai”… Diagnosi: pandemia globale. Oltre all’antipatia nei confronti della Cina è nata anche una forte corrente d’odio accentuata dal razzismo, ma soprattutto dalla coltre di “nebbia politica” che nasconde la verità sulla natura del virus. La prima voce che è iniziata a girare, è stata quella riguardante la creazione in laboratorio del virus per “alleggerire” il carico umano -già pesante- a cui deve far fronte l’Asia e, probabilmente, il mondo; tutt’ora rimane questa credenza crudele, ma che, sinceramente, potrebbe anche non rasentare l’impossibile. Un’opinione un po’ meno da film di fantascienza, è che questo virus si sia propagato nei grandi mercati di carni di Wuhan (Cina, sede del primo focolaio), dove vengono esposte, comprate e consumate ogni tipo di carne animale, quindi, l’igiene non sarà sicuramente impeccabile… Qui si tratta quindi del caso del fantomatico consumo di pipistrelli: questo stesso animale è veicolo di malattie che di solito non intaccano l’uomo grazie alla ‘lontananza’ degli habitat dei due esseri viventi in questione, ma l’animale è soggetto di studi perché riesce tranquillamente a convivere con virus e malattie che sarebbero in grado di uccidere l’uomo a causa di una diversa risposta che il nostro sistema immunitario attiva se esposto a contatto con il patogeno. Il rischio di cibarsi di questi mammiferi volatili è altissimo e distruttivo per l’uomo, quindi potrebbe causare una rapida espansione del virus contratto. Il pipistrello, però, non è un tipico alimento dell’uomo moderno, ma la caparbietà dell’essere umano nel distruggere l’ambiente che lo circonda e sfruttare tutto ciò la natura ci offre, ignora l’evoluzione e ci rende più arretrati dell’homo habilis. Vorrei specificare che la radice del problema non è questo mammifero volante, ma l’uomo che non demorde nella sua missione di uccidere la natura; quindi desidero allegare un video documentario che specifica quanto il collegamento tra virus e pipistrelli è stretto, la questione scientifica viene affrontata in modo abbastanza semplice, ilare e discorsivo, ma vengono trattati anche i punti cardini sulla diffusione e nascita di qualsiasi virus: imperdibile! https://www.youtube.com/watch?v=mcJx_xPs0Jo

  12. 12

    Eva Mordenti

    NDR : E “brava!” alla nostra documentarista Miriam;-) Vi rimane qualche curiosità a livello di pandemie? Oppure sul rapporto tra virus e animali? E tra questi ultimi e l’uomo? Vi attirano o vi disgustano i… pipistrelli?-P Per rispondere a queste e tutte le vostre domande, leggete la recensione/commento sul saggio “SPILLOVER, le evoluzioni delle pandemie” , è davvero interessante: https://savoiabenincasa.edu.it/magazine/2020/04/spillover-le-evoluzioni-delle-pandemie/

    Sfoglia sempre le pagine dell’SB OnLine https://savoiabenincasa.edu.it/magazine/ per rimanere sempre informato e per dire comunque la tua nella Webzine del Savoia Benincasa!-)

  13. 13

    francesco.berluti@savoiabenincasa.it

    Mi è piaciuto questo articolo soprattutto perché riferisce informazioni utili e interessanti ad esempio come proteggerci dal contagio del virus, strategie che però funzionano solamente se ognuno di noi le rispetta: basta anche solo una persona vicino a noi che non le rispetta e siamo tutti a rischio!
    Oltre a questo, l’articolo ci mette in guardia: bisogna stare attenti alle notizie che leggiamo e accertarci che non siano fake news soprattutto quelle relative ai contagi e alla pericolosità del virus, perché potremmo arrivare a degli allarmismi inutili, anzi controproducenti.

  14. 14

    Edoardo Barucca

    Secondo me questo articolo fornisce molte informazioni utili, oltre che ha molti avvertimenti e precauzioni da prendere, per superare questo difficile momento che sta colpendo noi italiani, con tutto quello che ci circonda!
    Il governo cinese secondo me ha sbagliato ha divulgare così tardi la diffusione di questo virus (creato da loro o non), perché non ha permesso agli altri stati di prender precauzioni e/o di studiare un vaccino, una cura…
    Dobbiamo stare attenti perché in rete girano molte fake news su come è venuto fuori… Dobbiamo solo attenerci a fonti ufficiali e stare in casa il più possibile.

  15. 15

    Eleonora Traú

    Beh, leggere questo articolo oggi fa effetto, perché guardando dove siamo arrivati, direi proprio che la trasmissione del virus non è stata affatto bloccata, ma anzi abbia dato il peggio di sé!
    Dovevamo seguire delle semplici regole, lavarsi spesso le mani, non toccarsi naso, occhi e bocca e non frequentare posti affollati, ma siamo stati talmente presi dal panico, che subito abbiamo pensato fosse una cospirazione dello Stato e abbiamo fatto esattamente il contrario, prendendocela con chi aveva gli occhi a mandorla e non rispettando queste semplici regole che sono all’ordine del giorno.
    Forse la Nostra Nazione si è resa conto di quanto male si stava facendo, solo dopo aver sentito l’annuncio del Primo Ministro Conte, in cui diceva che l’Italia era diventata interamente zona rossa… Non credo che tutti abbiano capito visto che ancora oggi, dopo aver visto milioni di foto e di interviste di persone intubate, stese a pancia sotto e addirittura con un casco, si pensi ancora che la mascherina sia un bavaglio per impedirci di dire la nostra.
    Confido nella coscienza delle persone e spero che riusciremo ad uscirne presto per ritornare alla normalità, anche se non sarà affatto facile!

  16. 16

    NicoSturani

    Il Covid19, ricorda tanto la Peste del 1300 studiata da noi in storia. Mi ricorda la peste perché la provenienza del virus e della peste è asiatica.
    I sintomi sono simili (febbre, infiammazione delle vie aeree e altri sintomi influenzali); anche il Covid19 come la peste sta creando e ha creato una crisi economica che sta mettendo in difficoltà molti paesi. A differenza del 1300, con la tecnologia di oggi abbiamo più sicurezza nel non prendere il virus, facendo uso si smart-working e nel caso degli studenti con le lezioni online.
    La diffusione del virus avviene in una maniera simile, il Covid19 con la globalizzazione (commercio, viaggi ecc…) e la Peste tramite le vie carovaniere (di commercio).
    Il termine quarantena deriva dai quaranta giorni, la durata tipica dell’isolamento cui venivano sottoposte le navi provenienti da zone colpite dalla Peste nel 1300.
    A volte la storia si ripete e quindi studiarla serve anche per prevenire eventuali tragici errori.

  17. 17

    chiara

    La situazione si è evoluta ma purtroppo il virus di cui ci informava questo articolo del 1 febbraio 2020 (è passato più di un anno!-( non si è ancora placata. Siamo tutti frustrati e estremamente stanchi di tutto ciò, non ne possiamo più di correre dietro ad un virus che non vuole essere sconfitto, non vogliamo più stare dentro casa, veder bloccate le nostre imprese lavorative, non vedere i nostri cari e i nostri amici, non poterli abbracciare, insomma vorremmo tutti tornare alla normalità. La cosa che maggiormente mi ha colpito di tutto ciò è proprio il fatto di come noi tutti ci siamo resi conto di quanto siano importanti le piccole cose, proprio quando ci sono state tolte. Una piccola passeggiata con gli amici nel centro città, mangiare una pizza in compagnia e poter vedere i nostri cari senza tenere sempre le distanze e la mascherina. Questo virus ha colpito particolarmente quelli che sono i rapporti umani, rendendoci sempre più simili a delle macchine.

  18. 18

    edoardo

    La Storia è sempre stata piene di pandemie e di tragici avvenimenti, non solo in Italia ma anche in tutto il mondo; tuttavia dopo tutte le crisi passate, l’umanità è sempre riuscita a rialzarsi.
    Ora purtroppo è il momento del covid-19 che non è altro che una “versione ridimensionata della peste” che ci sta distruggendo internamente e sta causando milioni di morti: non ci resta che sperare quindi in una rinascita gloriosa da parte nostra. Noi ce la possiamo fare, continuando ad insistere e combattere contro questo codardo nemico invisibile!

  19. 19

    tommaso.belegni

    Leggere questo articolo più di un anno dopo è stato davvero interessante e mi ha fatto riflettere molto. Mi ha fatto pensare a quanto erano ‘ingenui’ i numeri e le vittime di questo virus, che all’inizio, ci sembrava docile e contenibile, ma che poi si è rivelato letale, sia dal punto di vista della salute vera e propria, che dal punto di vista psicologico. Dico questo perché ci ha privato e ci sta privando ancora oggi della nostra libertá, che è uno dei principi fondamentali della vita. La lettura è stata piacevole e ho trovato intrigante l’esempio fatto per i cinesi, che non potevano uscire di casa per contenere il virus, concetto descritto come un qualcosa di incredibile, ma che sarebbe diventato poi l’attualitá in pressoché tutto il mondo per oltre un anno! Infine posso dire che ho trovato molto utile la spiegazione scientifica iniziale che ha dato la “giusta infarinatura” sul tema scientifico, trattato in seguito e coinvolgente il linguaggio utilizzato per esporre fatti non semplicissimi e esmpi tratti da Cina e Italia.

  20. 20

    martinatarini

    Ora che sono passati quasi due anni dall’inizio della pandemia, rileggere quei pregiudizi e informazioni non corrette sul virus è stato interessante ma soprattutto mi ha fatto riflettere su come abbiamo subito pensato a dare la “colpa” ad altre persone piuttosto che a risolvere il problema. Ho trovato questo articolo oltre che interessante perché parla di un argomento comune a tutti noi, anche molto utile in quanto parla di misure di prevenzione.

  21. 21

    Alice Calderaro

    Passati due anni dall’inizio della pandemia nel leggere questo articolo mi rendo conto di come il tempo sia passato e non siamo ancora usciti da questo brutto tunnel. Inizialmente pensavamo fosse un virus passeggero che si sarebbe subito sconfitto, e invece ad oggi è ancora molto presente e si tramuta spesso in nuove varianti sempre più pericolose. Ho scoperto che in passato ci sono state epidemie simili a queste, nelle quali si è già iniziato a parlare di un certo coronavirus. Il titolo dell’articolo mi ha incuriosito perchè la situazione vissuta nel 1300, come narrato nel Decameron, è praticamente identica a quella che stiamo vivendo. I dieci ragazzi che scappano in campagna per fuggire all’epidemia di peste, mi fanno ricordare quando i ragazzi universitari fuorisede hanno assaltato le stazioni, in particolare quella di Milano, per tornare alle loro case e vivere la pandemia con la propria famiglia, nella quiete degli affetti familiari. In futuro racconterò ai miei figli il coronavirus come Boccaccio ha raccontato la peste…

  22. 22

    Elisa Razzano

    Sono ormai passati due anni dall’inizio della pandemia e, nonostante ciò, continuiamo a indossare le mascherine quando usciamo di casa, a disinfettare le mani dopo essere stati in un luogo pubblico e a mantenere le distanze di sicurezza di almeno un metro da qualsiasi persona. Insomma, non siamo ancora riusciti a sconfiggere il Coronavirus, il nostro nemico invisibile. ​
    Interessante è stato scoprire dall’articolo che questo virus è comparso tempo fa e che nel corso degli anni ha subito mutazioni che hanno dato vita a differenti epidemie infettive.
    Lo stesso Covid 19 è mutato più di una volta, infatti, dalla sua scoperta nel 2020 fino ad oggi, molte sue varianti si sono diffuse nel mondo, ognuna con caratteristiche proprie riguardanti il livello di contagiosità e i sintomi e con nomi diversi: variante brasiliana, indiana, Delta… e l’ultima arrivata Omicron.
    Nell’articolo, l’immagine di Wuhan in quarantena descritta come una città-fantasma mi ha fatto tornare alla mente le sensazioni e le paure provate durante il primo lockdown: la mancanza di un abbraccio o di un bacio da parte dei miei nonni e di trascorrere del tempo con i miei amici, la costante ansia che il Covid colpisse i miei familiari e di perdere le persone a me care, la noia e la solitudine che mi spingevano a passare la maggior parte del mio tempo libero davanti al cellulare, diventato ormai il mio migliore amico in quei giorni terribili. Spero proprio di non dover vivere ancora una situazione del genere, anche se un lato positivo ce l’ha avuto: aver potuto passare più tempo con la mia famiglia.
    Ancora oggi il virus continua a contagiare milioni di persone in tutto il mondo, ma fortunatamente, grazie ai vaccini, il numero delle vittime e delle persone ricoverate in terapia intensiva sono diminuite..

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