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20 Comments

  1. 1

    Valentina Caucci

    Trovo questo articolo molto interessante, soprattutto per chi è appassionato di film, fiabe, racconti come me!-)
    Dopo aver letto questo editoriale ho iniziato a pensare a tutte le fiabe che ormai sono diventate dei classici in tutto il mondo e sono rimasta un po’ scioccata quando ho letto di com’erano “nate” alcune di queste storie in origine.
    Quindi sono andata a ricercare qualche altra informazione su internet e mi sono imbattuta in un sito molto curioso, dove vengono spiegate le origini di alcune storie che tutti pensiamo di conoscere.
    E se vi siete mai chiesti “Perché i bimbi sperduti di Peter Pan non crescono mai?”, ” Cos’è successo in realtà alla strega di Biancaneve?”, questo sito fa decisamente al caso vostro: https://www.abebooks.it/libri/origine-terrificante-fiabe/index.shtml

    Pensandoci bene , alcune di queste celeberrime fiabe, se non tutte, nonostante le modifiche apportate soprattutto dai Grimm e da Andersen, hanno ancora uno sfondo tetro e non ce ne rendiamo nemmeno conto! Lupi che mangiano nonne indifese, padri che abbandonano i proprio figli in mezzo ad un bosco e streghe che rinchiudono i fanciulli dentro delle celle per mangiarli, matrigne che rinchiudono il cuore delle proprie figlie in uno scrigno, ragazze/sirene che si suicidano…
    Senza aver citato nessun titolo, tutti saprete a quali fiabe mi riferisco. E come se non bastasse siamo cresciuti con la “minaccia”: “Mangia le verdure o arriva l’uomo nero!”… C’è un po’ di macabro in tutte le famiglie;-)

  2. 2

    Viola Pipitone

    “La vita non è una fiaba”, “Dovete aprire gli occhi, non viviamo nelle favole!” Quante volte ci è capitato di sentirci dire frasi del genere? Eppure ripensando ai racconti che da sempre hanno affascinato le nostre fantasiose testoline, mi rendo conto di quanto queste constatazioni siano profondamente erronee. E’ vero che le favole ci rimandano un ideale di perfezione, una fine felice e quasi surreale; ma guardandole meglio, esse rispecchiano la realtà molto più di quanto pensiamo. Ed è proprio il loro tocco macabro e terrificante che le rende veritiere. Le storie che ci hanno fatto sognare sono riuscite, tramite dettagli che passavano quasi inosservati, a farci apprendere inconsciamente che la vita non è tutta rose e fiori, ma anzi è ricca di ostilità, ingiustizie, e aspetti e situazioni spaventose… Le fiabe originali erano più crude, meno piacevoli, ma se non fossero state modificate e in quelle fiabe non avessimo trovato il lieto fine, forse saremmo cresciuti forti abbastanza da non arrenderci alla prima difficoltà? Il vero insegnamento, che magari da piccoli non abbiamo colto, o meglio che abbiamo “integrato senza rendercene conto”, è proprio che la vita non sarà mai perfetta e che non sempre c’è il lieto fine, ma perché privarsi di vivere nella speranza di raggiungerlo?
    La speranza. Ecco cosa ci insegnano queste “fiabe modificate”. Non ci montano la testa facendoci immaginare una vita troppo lontana dalla realtà, ci fanno capire in maniera leggera ed indiretta, che con la speranza e la forza anche i problemi più complicati e gli aspetti più terrificanti possono essere superati. Per me il lieto fine può esistere, anche se di certo non lo raggiungerò presto. Avrò davvero un lieto fine solo se, quando sarò anziana, ripenserò alla mia vita e potrò dire di aver affrontato un’infinità di ostacoli, di momenti tetri, di abbattimenti, ma di esserne uscita sempre a testa alta. Sicuramente non vivremo “per sempre felici e contenti”, ma potremo dire di averci provato, e poi chissà… Solo noi possiamo modificare la fiaba della nostra vita inserendoci un lieto fine!

  3. 3

    Giacomo

    Le fiabe… dei racconti per bambini piccoli -dicono in molti- nelle quali sono sempre i buoni sentimenti a trionfare come l’amore o l’amicizia.
    Ma non sempre è così, infatti noi siamo abituati alle fiabe raccontate dalla Disney come Biancaneve e i 7 nani o Pinocchio; ma se approfondiamo un pò il tema, vedremo che la Disney ha tratto i propri film da fiabe sì, ma che non finivano di certo come nei film…
    Se prendiamo come esempio il citato Pinocchio che nel film della Disney da divertente burattino diventa un bravo bambino in carne ed ossa, nel libro di collodi invece Pinocchio… beh… viene addirittura impiccato!
    Oppure nella Sirenetta che, come nei classici film delle principesse disneyane, sposa il solito principe, beh nella fiaba originale di Hans Cristian Andersen la sirenetta deve uccidere l’amore della sua vita per salvarsi la sua.
    Detto ciò, voglio solo dire che le fiabe non sempre sono state delle storie per bambini e con finali sdolcinati, bensì per certi aspetti si avvicinavano più a racconti horror per spaventare i più piccoli e far loro rispettare le buone maniere e le regole per restare al mondo.

  4. 4

    Jacopo Nicolini

    Anche io trovo “scorrette” in un certo senso e un po’ fuori moda alcune favole, dove il debole riesce sempre ad avere la meglio sul più forte solo perché è l’antagonista e quindi deve convenzionalmente perdere; è ingiusto che un nobile animale, come il lupo, debba essere per forza cattivo o mangiare la povera e indifesa nonnina; non mi convince un racconto dove il bene vince sempre sul male e il lieto fine è quasi sempre assicurato.
    Da un lato queste favole classiche ti regalano qualche minuto di sogno, ma poi la realtà per qualcuno può essere ben diversa.
    A volte è proprio dentro le mura domestiche che si nasconde l’orco cattivo e l’animale “cattivo”, lasciato nel suo habitat, non lo è proprio per niente…
    E allora sì alle favole dal lieto fine, ma magari un po’ più realistiche.

  5. 5

    chiara.baldinelli

    Questo articolo l’ho trovato molto interessante soprattutto perché le fiabe sin da quando ero bambina hanno sempre fatto parte della mia vita. Non c’era sera in cui andassi a dormire senza averne letta una o aver visto semplicemente la versione cartone in tv.
    Nei libri ogni fiaba ha però una trama leggermente diversa da quella riprodotta in tv, perché ci sono più particolari e risvolti più tragici a volte. Forse le trasmissioni potrebbero essere rivolte a un pubblico di bambini piccoli, di 3-6 anni, mentre i libri sono per ragazzi più grandi, quindi spesso si evita di mettere certe scene sugli schermi. La cosa bella delle fiabe è il loro modo di prenderti e di farti vivere per qualche secondo nel loro mondo fantastico, dove tutto è cosi semplice e magico e tutto sembra fatto alla perfezione scena per scena!
    Come leggiamo in questo articolo quindi ci sono delle fiabe cambiate dalle originali e questo da un lato forse è meglio, perché leggere le versioni originali a scuola ci fa vivere in un realtà poco lontana dalla nostra, anche se per me fiaba equivale a “fantasia”, perché comunque c’è sempre qualcosa di diverso dal normale e insomma sono belle proprio per questo!

  6. 6

    aurora lucarelli

    Questo articolo è molto interessante perché personalmente non ero a conoscenza di quello che c’era davvero dietro alle favole in chiave Disney: in effetti i cattivi noi, da bambini, li abbiamo sempre visti come quelli che impediscono che la favola vada a buon fine, ma leggendo qui scopriamo che in realtà sono “cattivi”, ma in fondo lo fanno… Solo per vivere!-)

  7. 7

    francesco.rivellini

    “Lupus in fabula” è un’espressione latina che indica il sopraggiungere di qualcuno nel preciso momento in cui gli altri stanno parlando di lui. Letteralmente significa “il lupo nel discorso”, ma sappiamo che il termine favola deriva dal latino “fabula”, quindi non è sbagliato tradurre questo modo di dire “il lupo nella favola”.
    In effetti il lupo è il protagonista di molte favole famose, a partire da quelle più antiche dello scrittore greco Esopo. È l’animale che simboleggia la prepotenza ed è sempre rappresentato come “il lupo cattivo” che cerca di mangiarsi l’innocente agnellino, spazza via con un soffio le casette degli ingenui porcellini e si pappa in un boccone la nonna e Cappuccetto Rosso.
    Forse sarebbe giusto inventare qualche storia diversa per migliorare l’immagine del povero lupo, ma quando ci si fa una brutta reputazione è difficile far cambiare idea ai lettori. Nelle favole questi pregiudizi sono ancora più marcati. Tutti noi siamo cresciuti sapendo che si può essere furbi come la volpe, coraggiosi come il leone o ignoranti come l’asino.
    I personaggi delle favole sono stati fondamentali nella nostra educazione e hanno segnato la nostra infanzia senza che ce ne rendessimo conto. Non a caso in tutte le culture del mondo esistono favole e fiabe, perché servono principalmente a trasmettere un insegnamento (la famosa morale) con immagini che anche i bambini sono in grado di capire.
    Per quanto può sembrare crudele, è stato necessario che Cappuccetto Rosso finisse nella pancia del lupo per capire che non si deve disubbidire alla mamma. Questo insegnamento rimane nell’inconscio e ritorna a galla ogni volta che siamo tentati di prendere decisioni ribelli e pericolose, come il sentiero che passa nel bosco.

  8. 8

    Iana Bors

    Tutti noi appena sentiamo il termine “fiaba” pensiamo a quelle storielle che servono per far addormentare i bambini piccoli.
    Ma pensiamo alle sue caratteristiche: hanno sempre un lieto fine, hanno la funzione di intrattenere e divertire chi le ascolta o le legge ed infine molto spesso hanno uno scopo educativo.
    Le fiabe quindi non sono scritte solo per intrattenere i bambini, ma sono spesso caratterizzate da situazioni nelle quali si lavora, come ad esempio “Cenerentola” che fu costretta dalla matrigna a svolgere le faccende domestiche e i lavori più pesanti.
    Grazie alle fiabe i bambini iniziano a sognare o si creano un mondo attorno a loro, lasciando così, al di fuori della loro vita, i problemi e le paure: infatti le fiabe sono state un elemento molto importante anche della mia infanzia.
    Come detto nell’articolo, le fiabe spesso hanno dei finali diversi da quelli realistici perché si vuole evitare di mettere paura ai piccoli lettori o ascoltatori delle storie; le più antiche, invece, come quelle di Basile, a volte presentano un finale horror per spaventare i lettori, così da farli riflettere sulle azioni compiute dai personaggi, che magari non sono corrette e quindi serve anche per aiutare i bambini a riflettere sulle cattive azioni che potrebbero fare.

  9. 9

    martinaorazi123

    Questo articolo mi è piaciuto molto, non pensavo che la Disney “nascondesse queste verità macabre”. Quando siamo piccoli pensiamo che sia tutto bello, che nulla vada storto, invece quando cresciamo apriamo gli occhi e notiamo quanti problemi ci circondano. Nella fiaba Disney della Bella addormentata è il bacio del vero amore a far svegliare la principessa, un gesto così romantico e magico!!! Ma nella fiaba originale di Basile, non è un principe a svegliare la principessa addormentata nel castello, bensì un re; il risveglio, inoltre, non avviene per mezzo di un bacio ma di una violenza carnale ai danni della ragazza che rimane magicamente addormentata. Il re stupratore, inoltre, nella versione di Basile è sposato con un’altra donna e quando la moglie scoprirà l’accaduto, cercherà di far uccidere e cucinare i gemelli nati da quella violenza, cercando anche di bruciare la principessa, loro madre, sul rogo. Sicuramente una storia più violenta nell’originale, ma bisogna affrontare la realtà ad occhi aperti, per quanto possa far male!-)

  10. 10

    selvaggia.ottavianelli

    Le fiabe secondo me sono sottovalutate come genere o per lo meno vengono sempre definite solo per bambini… Invece secondo me no, io penso che molte fiabe sono coinvolgenti e allo stesso tempo siano affascinanti da vedere nella versione dei cartoni animati o anche solo da leggere.
    Alcune fiabe che voglio citare sono: Cenerentola, il film è davvero bello e lo riguarderei altre dieci volte perché non mi annoia mai; poi il cartone di Biancaneve, anche questo molto affascinante, però dopo un po'”stanca” perché questo in alcuni lati è più “per bambini” e poi c’è Pinocchio della Disney, anche questo non mi stanca mai, poi la Bella addormentata e tanti altri…

  11. 11

    matteo virgili

    Questo testo mi è piaciuto molto.
    Quasi tutte le fiabe hanno quasi sempre un lieto fine; inoltre le fiabe hanno uno scopo educativo, oltre a quello di far divertire il lettore o l’ascoltatore, ecco perché da piccolo mi piaceva molto ascoltarle.
    A volte le fiabe possono avere un finale che non “Happy end” per fa in modo che delle azioni dei protagonisti, trasmesse al lettore o ascoltatore, non gli succedano nella vita reale.

  12. 12

    Tommaso

    Personalmente ritengo che il genere fiabesco non sia un genere solo per bambini, è dedicato anche ad adulti, però viene “sottovalutato”…
    Quando ero più piccolo leggevo più fiabe, mentre adesso non mi è più capitato di farlo, adesso questo genere mi ha un po’ stancato … Dico la Verità!
    In generale le migliori fiabe sono animate da Disney.
    I due film su questo genere che ho visto recentemente e che mi sono piaciuti sono Oceania e Dumbo. Di entrambi i film mi è piaciuta la storia e li riguarderei entrambi, il primo è un film di animazione, l’altro invece è un film vero e proprio.

    1. 12.1

      Eva Mordenti

      Vero che Dumbo è proprio un bel film, come vero che è una “fiaba” anche questa storia: vuoi sapere quale fatto della Realtà ha ispirato questa storia? Allora leggi la recensione su SB OnLine: https://savoiabenincasa.edu.it/magazine/2019/04/di-nuovo-tra-noi-dumbo-lelefante-amato-dai-bambini-di-tutte-le-eta/
      Già che ci sono, aggiungerei a questa NDR il link del nostro nuovo articolo “L’insostenibile leggerezza delle fiabe… BIS!-)” nella rubrica “DiBattiamoci”, che non aspetta altro che un vostro commento! https://savoiabenincasa.edu.it/magazine/2021/04/linsostenibile-leggerezza-delle-fiabe-bis/
      Buona lettura e buona visione B-)

  13. 13

    edoardo

    Questo articolo mi ha scioccato e reso anche quasi incredulo, perché mai mi sarei aspettato che all’origine di tenere versioni cartoon, ci fossero delle fiabe originali dai particolari così macabri e terrificanti! Da un altro punto di vista posso dire che, leggendo un articolo del genere, possono interessarsi alle fiabe anche gli appassionati di horror o thriller;-)

  14. 14

    Alice Maggiore

    Nonostante fossi già a conoscenza di alcuni dei tanti macabri segreti che ci sono dietro le favole che crediamo essere solamente una fantasia fatta di cavalieri a cavallo che combattono per proteggere la loro principessa o il loro castello, e dove tutto è perfetto (o quasi), ho trovato questo articolo molto interessante e affascinante; ogni volta che scopro un segreto nascosto nelle fiabe che ho sempre creduto innocue, rimango sempre più sorpresa di come da piccoli si riesca a vedere tutto con occhi diversi senza nemmeno fare caso o pensare alle oscurità e al vero significato delle cose. Un esempio possono essere non solo le favole, ma anche i cartoni, nei quali mi è capitato più spesso, rivedendo delle puntate, di accorgermi per esempio delle numerose battute con doppi sensi alle quale non avevo mai prestato troppa attenzione. Inoltre mi è capitato di leggere che, al contrario delle storie dei fratelli Grimm, che sono state redatte e censurate più volte, al giorno d’oggi in molti film Disney vengono lasciati appositamente dei “messaggi” nascosti, così da poter intrattenere anche un pubblico più adulto, quello che magari accompagna i propri figli al cinema…

  15. 15

    Sarah Luconi

    Non è passato molto tempo da quando ho sentito parlare della vera storia della bella addormentata, paragonabile ad una vera e propria violenza fisica, ma nonostante ne fossi già a conoscenza, ho trovato l’articolo molto interessante e allo stesso tempo istruttivo per chi non fosse a conoscenza dei macabri segreti, nascosti dietro ad una semplice fiaba per bambini. Sono sempre più affascinata dal fatto che quando si è bambini, si è ignari di tutto; allo stesso tempo però, i piccini sono sempre i più soggetti ad essere ingannati, dal momento che non vedono il losco nascosto dietro ogni angolo di questo mondo, che ormai cade a pezzi… Oltre alle fiabe, mi sono spesso imbattuta in cartoni, le cui scene sono veri e propri doppi sensi, molto spesso viscidi, motivo per il quale, alcune storie sono state censurate. Dobbiamo anche ammettere che le fiabe non sono il mondo reale, pieno di cavalieri pronti a salvare la propria principessa, con animali parlanti e lieto fine; questo secondo me potrebbe essere anche un altro dei loro segreti nascosti: l’illusione! Io sono e rimango dell’idea che le fiabe, o qualsiasi contenuto per bambini, debbano avere scopo educativo, nonostante insegnino in linea di massima ad affrontare la realtà e le cose così come stanno, ma a parer mio, al di là di questo si è un po’ troppo piccoli per delle vere e proprie lezioni di vita.

  16. 16

    Maria Santoni

    Penso che scoprire la vera storia di quelle fiabe della nostra infanzia sia davvero interessante. Sapere che quelle storie, con cui anche io da bambina sognavo, hanno in realtà un’origine e uno sviluppo assai differente, mi affascina molto. Articolo molto interessante.

  17. 17

    Serena_santosdesousa

    La fiaba, la storia, la morale, l’immagine perfetta della giustizia, della pura potenza che quest’ultima ha. Quindi, se non sbaglio, il bene vince sul male. Da bambini non eravamo ancora pronti ad accettare il retroscena di un qualcosa di così tanto rappresentativo e per chi, avendo tutta la mia invidia da cinica, bambino lo resterà sempre, continuerà ad essere un duro colpo sapere che la tanto amata sirenetta non avrà mai il suo atteso matrimonio con il fantastico principe dagli occhi blu, che nemmeno sa il suo nome. I sacrifici della rossa e quelli delle sorelle riusciranno ad ottenere solo un po’ di schiuma sulla superficie del mare. A dire la verità non era così difficile capire che non poteva essere vero, troppo semplice, troppo veloce, troppo immediato, scontato; per non parlare della selezione delle povere disgraziate che dovevano avere obbligatoriamente una matrigna cattiva, il dolore straziante di almeno un genitore morto (dico almeno perchè sarebbe preferibile che morissero entrambi) e soprattutto una fame insaziabile di… un principe azzurro ovviamente che deve avere soldi in primis, senza discutere, poi si può anche non essere così pignoli sul possesso di un cavallo bianco e gli occhi chiari, si possono fare delle eccezioni. Ad ogni modo il fatto che ci sia così tanto sconvolgimento quando vengono fuori i veri finali delle fiabe “tradizionali” è un paradosso, voluto da chi questi oggetti di scandalo li ha scritti e per me tutto questo è fantastico: pensavate davvero che fosse quella la vera morale? Invece no, beccatevi questi finali macabri, da brividi, che dopo aver attirato il pubblico più fragile e plagiabile e dopo aver loro accuratamente inculcato un certo tipo di principio ed insegnamento, glielo fa crollare insegnando loro come veramente funziona un’illusione e di conseguenza gran parte delle cose che arriveranno con la vita adolescenziale ed adulta. Sono d’accordo, così si fa, la sorpresa, l’improvvisazione, reinventarsi un finale, la parte più difficile di un brano ed è per questo che io non finirò il mio.

  18. 18

    Asia Battistoni

    Devo dire che questo articolo mi suscita un’immensa nostalgia, perché mi sovvengono le sere in cui mi addormentavo vicino ad un piccolo tomo di fiabe… Ma l’articolo contiene diverse curiosità veramente impensabili sull’origine delle fiabe e sul loro vero significato nascosto, perché ovviamente i bambini riescono a scorgere un solo significato nelle storie, mentre -diventando ragazzi e adulti- la mente riesce a trovare infiniti significati nascosti.
    Essendo un’amante della Disney, sono assai appassionata di favole e cartoni, quindi appoggio totalmente quello che viene citato nell’articolo: “solo dalle versioni originali possiamo scoprire un fondo di verità” ed è pienamente vero. Fin dall’età greca, si tramandavano le storie, e venivano cambiate di volta in volta, creando il fenomeno della tradizione orale. Concludo dicendo che ho trovato l’articolo coinvolgente e per nulla noioso.

  19. 19

    Aurora Cosimi

    Mi sarebbe sempre piaciuto vivere nelle favole, o addirittura essere la principessa Aurora ma continuavano a dirmi “La vita non è una fiaba”, “Non viviamo nelle favole!”
    E’ vero che le favole sembrino essere un ideale di perfezione, quasi come un mondo parallelo felice e surreale, ma avete mai provato a guardarle con un altro punto di vista? Non ci crederete ma esse rispecchiano la realtà molto più di quanto pensiamo. Sono tutti quei particolari, oggetti e tenebrosità a renderle uniche. Le storie che ci hanno fatto sognare sono riuscite a farci capire, crescendo, che la vita, come ogni cosa, non è tutta “rose e fiori”, ma è piena zeppa di problemi, ingiustizie e situazioni spaventose.
    C’è da dire che le fiabe originali erano più vere e meno piacevoli, ma se non fossero state modificate, forse saremmo cresciuti tutti forti tanto da non arrenderci alla prima difficoltà. A me capita spessissimo.
    Il vero insegnamento è proprio che la vita non sarà mai perfetta e che non sempre c’è il lieto fine, ma perché privarsi di vivere nella speranza di trovarlo questo lieto fine? Perchè com’è che si dice? La speranza è l’ultima a morire? Ecco la risposta: non ci montano la testa facendoci immaginare una vita lontana dalla realtà, ci fanno capire in maniera leggera ed indiretta, che con la forza i problemi più complicati possono essere superati.
    Per me il lieto fine esiste eccome, anche se di certo non lo raggiungerò domani. Avrò davvero un lieto fine nel momento in cui ripenserò alla mia vita e potrò dire di aver affrontato un’infinità di ostacoli, di momenti brutti, di abbattimenti, ma di esserne uscita sempre a testa alta. Sicuramente non vivremo “per sempre felici e contenti”, ma potremo dire di averci provato, perchè una cosa da non fare mai è arrendersi.
    Solo noi possiamo modificare la fiaba della nostra vita, quindi perchè non farlo già da adesso?

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