Violenza sui piccoli: innumerevoli volte ne abbiamo sentito parlare, disgustandoci al suo manifestarsi.
Purtroppo la violenza è sempre esistita ed è davvero troppo semplice liquidare il problema con un: “Noooo! Almeno non a Natale!”. Essa nasce inaspettatamente, da una parola di troppo, da un pensiero fuori posto e può tramutarsi in qualcosa di grave ed irrimediabile.
Se dicessi che ogni 5 minuti un bambino muore a causa di violenze, le reazioni della maggior parte delle persone sarebbero di stupore e incredulità. Perché? La risposta è semplice: viviamo in un mondo che non conosciamo, dove purtroppo questo problema sta diventando sempre più grave e diffuso.
Per un bambino non è più il girotondo che fa cascare il mondo ma sono le grandi mani scagliate verso il viso innocente, gli insulti rivolti al suo animo ingenuo, fino ad arrivare ai terribili stupri, tutti maltrattamenti da parte di una persona, magari familiare, insomma tutti orrori che provengono da un mostro che vive indisturbato in famiglia, nel quartiere, a scuola o in parrocchia [ndr: nel commento a questo articolo la nostra attenta riflessione sulla pedofilia ecclesiastica: continuate a leggerci e a commentarci!].
Perchè un genitore, un congiunto o anche solo un educatore, non strappa le ali ai bambini ma li aiuta a prendere il volo e diventare adulti!
Il dato che maggiormente fa riflettere sul mondo in cui viviamo, è che i maltrattamenti avvengono più spesso da parte di persone (e ci “pesa” definirle tali) su cui i bambini dovrebbero depositare la propria fiducia, come i genitori, con un aumento di infanticidi di oltre il 30 % negli ultimi tempi e -pensate!- con una vittima su cinque costituita da un neonato! Coloro che hanno messo al mondo i propri figli, che dovrebbero amarli sopra se stessi, mettono loro le mani addosso, li abbandonano in mezzo alla strada, li insultano e percuotono perché non sopportano più di sentirli piangere, li costringono a lavorare e magari a prostituirsi, per racimolare 4 soldi, e, quando “non servono” più, li uccidono, senza rimorso alcuno. Questi bambini non temono l’uomo nero o il buio ma dei nuovi mostri, chiamati “mamma” e “papà”.
Addirittura nei paesi più poveri del mondo avviene un “mercato particolare” riguardante i minori: quello dei loro organi, usati come pezzi di ricambio per acquirenti ricchi e senza scrupoli.
Il 2019 chiude su vari esempi di questa cronaca nerissima: come il caso di Alicia Lawson che nel Maryland (USA) affoga in acqua bollente il figlio di soli 4 anni Malachi e lo butta nel cassonetto. O a Benevento, in Italia, dove un padre lancia il figlio di pochi mesi da una scarpata di 7 metri. Giuseppe a Cardito, provincia di Napoli, aveva solo 7 anni quando è stato letteralmente ammazzato di botte dal compagno della madre “perché giocando, aveva rotto la sponda del lettino nuovo”, come ha dichiarato l’assassino agli inquirenti. Magari un lettino… Portatogli da Babbo Natale!
Fino all’agghiacciante horror prenatalizio e tutto nostrano: a Vicenza una mamma, forse fortemente provata da una notte di pianto per la dentizione del suo bébé di 5 mesi, l’avrebbe scosso così violentemente da mandarlo in crisi respiratoria: ora il bambino è in coma e combatte tra la vita e la morte, mentre la donna avrebbe dichiarato ai carabinieri: “Forse l’ho cullato con troppa forza”. Forse. Nel dubbio: ematomi e segni di contusioni diffuse sul corpicino, completano il quadro clinico del piccolino…
Sono notizie forti ma fanno capire la violenza della nostra società, in cui nessuno è al sicuro, dove la chiusura mentale, l’aridità di sentimenti, la solitudine in cui vengono derelitte le categorie più deboli, l’aggressività, il dominio del disumano e del male stringono i cuori e i cervelli in una morsa mortale.
Fa parte delle tradizioni, sia occidentale che orientale, il pensiero che castigare i bambini sia una maniera per far loro capire gli errori o per farli solo smettere di piangere. Ma non dimentichiamoci che ciò comporta conseguenze terribili per loro, perché queste violenze colpiscono non solo fisicamente ma anche mentalmente, come virus che si sviluppano dentro l’infante, che si porterà dietro per tutta la vita problemi psicologici gravissimi e che, statisticamente dimostrato, a sua volta potrà essere “carnefice” di ulteriori innocenti.
Personalmente ciò che mi fa più innervosire è che nonostante gli enormi passi avanti in ambito tecnologico, continuiamo a rimanere arretrati quando il problema da risolvere riguarda i valori umani e diventa più facile evitarlo, pensare che non esista, piuttosto che guardare in faccia la realtà.
È questa la società d’oggi: non affrontiamo le difficoltà, nascondiamo la testa sotto la sabbia, facciamo finta che tutto vada bene. Tutti nella bolla di vetro con la neve (rigorosamente di plastica) che scende giù…
Nel brano “ Il peso del coraggio “ Fiorella Mannoia dice: “Allora stiamo ancora zitti, che così ci preferiscono, tutti zitti, come cani che obbediscono. Ci vorrebbe più rispetto, ci vorrebbe più attenzione, se si parla della vita, se parliamo di persone”.
Noi siamo il diritto di cambiare tutto.
VALENTINA CAUCCI, 4B ESABAC
7 Comments
Greta Tricoli
Purtoppo la violenza sui bambini esiste eccome. Molte persone, se tali possono essere chiamate, sfogano la loro rabbia o i loro più bassi istinti repressi su questi individui indifesi: si sentono più grandi prendendosela con quelli più piccoli! Proprio i genitori che hanno il compito di proteggere i propri figli a costo della vita, in troppi casi, sono i primi a porre fine a quella dei loro bimbi.
La violenza non ha limiti… Essa può essere presente a casa, a scuola, nelle strade, in chiesa… Negarlo e cercare di nasconderlo fa comodo eccome.
Spesso ho sentito dire che fatti di questo genere come la violenza e la pedofilia ecclesiastica non riguardano il nostro paese (come se fosse davvero importante il luogo in cui accade e non il perché)… Invece Fanpage.it il 7 febbraio del 2017 con questo video https://youtu.be/kkUHu01RSt8 rivela le oscenità che si celavano all’interno dell’istituto “Provolo” di Verona ben 11 anni fa, proprio qui, in Italia.
A quanto riportato nel video, ricco di testimonianze, una decina di preti avrebbero abusato e molestato sessualmente ben 67 minorenni affetti da disabiltà, più nello specifico da sordomutismo. La cosa più raccapricciante è che le vittime subivano questo tipo di tortura alla tenera età di 5 anni ed essendo inabilitati a parlare, non avrebbero potuto riportare nulla alle autorità.
Ciò che è successo nel 2009, succede tutt’ora, perché nonostante questi atti siano stati denunciati più e più volte, il Vaticano non ha mai preso provvedimenti drastici né una posizione definitiva sulla questione, trasferendo i preti pedofili in altri centri giovanili o permettendo loro addirittura di continuare a stare nella medesima struttura, anche dopo che lo scandalo era emerso.
La prima arma per combattere “fattacci” come questi, che purtroppo continuano a ripertersi, è la consapevolezza, la conoscenza e la denuncia. Di nuovo invito a guardare questo video https://youtu.be/kkUHu01RSt8 che presenta il tutto più approfonditamente.
Minyararoui
Concordo con tutto ciò che hai affermato: la cosa più terribile secondo me è come un genitore dopo aver compiuto queste azioni violente, davanti alle autorità possa negare l’evidenza!
Un esempio chiaro è quello riportato ne “Il resto del Carlino” in un altro articolo di cronaca nera, dove si racconta la storia di una bambina, vittima di una tragedia: l’8 gennaio, infatti, è stata trovata morta nel letto della sua abitazione. Si parla di un incendio doloroso ma grazie ad alcune indagini si è scoperta la presenza di un altro reato. La madre avrebbe ucciso la bambina e per coprire l’omicidio avrebbe appiccato l’incendio. Il motivo per la quale la piccola Jennifer sia stata uccisa è ancora da stabilire.
Non esistono ragioni giuste per compiere questi terribili atti di violenza: privare i propri figli della libertà o addirittura della vita è ingiustificabile. Un bambino che deve ancora conoscere tutti i lati, positivi e negativi, della vita; un bambino che non ha potuto farsi amici o magari una “fidanzatina” e che non ha potuto studiare e sognare di diventare forte e coraggioso, come suo padre, non può morire alla età di soli 5 anni.
Come hai affermato, un altro fatto che può sconvolgere è la pedofilia ecclesiastica. Le stesse persone che dovrebbero rappresentare i principi fondamentali della religione, vengono denunciate alla polizia per aver abusato di ragazzini con disabilità. Invece di aiutarli e sostenerli, li sfruttano in modo violento. E se il Vaticano non ha mai preso provvedimenti per queste persone, allora è compito nostro fare qualcosa! È necessario denunciare questi episodi per evitare che in futuro ciò si ripeta.
riccardopellegrini
Le violenze oltre a essere fisiche possono essere anche psichiche .
Oggi purtroppo ci sono molte associazioni criminali che sfruttano i minori in situazioni di povertà e abbandono, ma non solo, anche in contesti familiari o scolastici spesso avvengono episodi di maltrattamenti o di discriminazioni, nonchè di violenza vera e propria.
Forse nel passato avvenivano lo stesso ma c’era più paura a denunciare…
Nel corso del tempo sono stati fatti dei passi avanti ma ancora molta strada c’è da fare, in particolare per quanto riguarda la violenza che avviene via web.
Inoltre rispetto al passato ci sono molte più associazioni di aiuto e di ascolto che stanno sensibilizzando i giovani cittadini a denunciare le violenze subite, oltre agli organi di polizia che si stanno specializzando sempre più verso questi terribile reati.
sofia olivastrelli
Negli ultimi anni si è parlato molto di violenza. Per violenza si intende tutti quegli abusi e maltrattamenti che, come espone l’articolo, i bambini sono costretti a subire. I bambini e le donne sono i soggetti più a rischio violenza. Al giorno d’oggi possiamo affermare che i bambini purtroppo subiscono numerose violenze fisiche e psicologiche, sia in ambito familiare che in ambito scolastico, forse perché considerati indifesi e incapaci di reagire. Molti bambini nei paesi più poveri al mondo vengono venduti e messi a lavorare per molte ore, vivendo in condizioni disumane. Soprattutto peró leggendo questo articolo sono rimasta molto colpita e allo stesso tempo inorridita quando l’autrice ci parla del “traffico di organi”, dove migliaia di ragazzi soprattutto, bambini provenienti da paesi più poveri al mondo, vengono usati come “pezzi di ricambio”. Questi bambini vengono rapiti e strappati dalle loro famiglie e dalla loro libertà, per poi essere uccisi brutalmente soltanto per vendere i loro organi sani e ricavarci dei soldi. In alcuni paesi questi bambini subiscono questa violenza addirittura da vivi. Ancor più grave è quando è la famiglia stessa, che per poter sopravvivere è costretta a vendere i propri figli in cambio di denaro. Il “traffico di organi umani” è dunque una tragica realtà presente tuttora che riguarda soprattutto molti paesi orientali come la Turchia, l’India, la Cina… Mi stupisco di come sia possibile che questa terribile realtà venga poco trattata dai telegiornali. La violenza sui minori è, dunque, una vera e propria piaga, ma purtroppo nel 2020 non riusciamo ancora a capirne la gravità.
Chiara Luconi
Riguardo la violenza sui minori purtroppo se ne sente parlare molto, anche troppo; è assurdo come una “persona”, se così può essere definita, possa compiere violenza sui bambini o addirittura sui propri figli.
Proprio come dice l’articolo, viviamo in un’epoca di invenzioni, progressi, innovazione in tutti gli ambiti, da quello tecnologico a quello della medicina; e si sente ancora parlare di mamme che uccidono i loro figli o addirittura preti che abusano di bambini.
Gli adulti dovrebbero comportarsi da esempio, per un figlio o per un bambino, indifeso e ignaro di tutto il male che esiste nel mondo.
Dovrebbero essere persone su cui fare affidamento e invece sono le persone da temere.
Sembra di essere tornati indietro nel tempo; quando il lavoro minorile si diffuse in maniera massiccia, nel XIX secolo l’Inghilterra aveva più di un milione di lavoratori bambini. Lo storico Howard Zinn sottolineò che negli Stati Uniti nel 1880, un bambino su sei sotto i sei anni lavorava. Nel 1900, il 18% di tutta la forza lavoro americana era composta da minori sotto i 16 anni.
Stessa identica situazione in altri paesi come l’Africa, l’Asia e l’America del Sud.
Siamo nel 2020 e dobbiamo renderci conto che invece di migliorare stiamo andando alla deriva.
Riccardo Natalini
Leggere questo articolo mi ha fatto rabbrividire, sicuramente perché essendo un ragazzino sento molto vicina questa questione.
Mi fa innervosire pensare che addirittura dei genitori picchiano, abusano e addirittura uccidono i propri figli, ciò che invece dovrebbe essere il loro “dono” più grande… di cui dovrebbero tenere più conto nella vita.
Emily Greco
La violenza minorile è una realtà alquanto devastante e raccapricciante che lascia cicatrici profonde non solo sulla vita delle giovani vittime, ma anche sulla società nel suo complesso. Personalmente trovo inaccettabile che bambini e adolescenti debbano sopportare abusi, maltrattamenti e sfruttamenti così spietati, perché essendo la loro una fascia d’età davvero delicata, la questione li rende davvero vulnerabili e bisognosi di protezione e sostegno. Purtroppo i principali colpevoli di questi atti a dir poco disumani spesso vivono sotto il loro stesso tetto, definiti in questo articolo come dei veri e propri “mostri sotto al letto”.
A volte il posto che chiamiamo “casa” dovrebbe essere un luogo in cui rifugiarsi da tutto ciò che succede all’esterno, eppure anche lì ci vediamo costretti a stare in apprensione. Un altro ambiente in cui i giovani dovrebbero trascorrere la loro infanzia e adolescenza è quello scolastico. Le ultime notizie sul giornale “Il resto del Carlino” riportano il terribile caso avvenuto nella città di Ravenna, secondo il quale una studentessa minorenne sarebbe stata molestata per diversi mesi da un suo professore, ora arrestato con accusa di violenza sessuale aggravata. La ragazza difatti, dopo essersi confidata con la madre, le avrebbe rivelato che l’insegnante avrebbe iniziato a rivolgerle complimenti e battute, inviandole messaggi e comprandole regali, tra cui costosi monili di bigiotteria.
SI tratta perciò di una questione attuale? Purtroppo no. Lo testimonia lo scrittore Verga nella sua novella verista “Rosso Malpelo”, dove racconta con oggettività la durezza del lavoro minorile nelle cave di sabbia in Sicilia. Il protagonista è vittima di abusi e violenze sia fisiche che emotive da parte degli adulti che lo circondano. Viene inoltre maltrattato dai suoi superiori sul luogo di lavoro e viene spesso picchiato e umiliato dagli altri ragazzi del paese. La sua infanzia difficile e la mancanza di affetto e sostegno da parte degli adulti lo portano così a sviluppare un carattere duro e aggressivo.
Concordo pienamente con Valentina Caucci (autrice di questo articolo) su quanto detto riguardo la società odierna: pur avendo fatto grandi passi nell’ambito tecnologico, il genere umano rimarrà sempre un mistero da interpretare nel campo dei valori del singolo.