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6 Comments

  1. 1

    Ciro Aprea

    Leggendo questo testo, ho deciso di affidarmi alle ragioni dell’autrice, perché a volte alcuni di noi in un momento libero, tipo in bus o in treno ecc., iniziamo -magari mentre si ascolta la musica- a pensare o a farci domande sulla nostra esistenza o come nell’articolo a farsi LA domanda: “chi sono io?” e ci pensiamo anche tanto ma non si trova mai una risposta… Oppure anche un altro quesito: “chi vorremo essere o a chi assomigliare?”… Sono domande che si rivolgono sia all’ ambito caratteriale che a quello fisico.

  2. 2

    giulia.barbon@savoiabenincasa.it

    Leggendo questo articolo, mi sono accorta che, molte volte mi sono fatta questa domanda, cioè “chi sono io?”…
    Ed è vero che non c’è una sola risposta, soprattutto alla domande successive: “chi vorrei essere davvero?”, “Cosa vorrei fare della mia vita?”
    Secondo me tutti quanti per trovare il proprio io dovrebbero fare quello in cui credono, senza sottostare alle aspettative altrui. Come lettrice accanita, consiglio anche molti “viaggi” sulla scia di un bel testo…

  3. 3

    Noemi Croce

    Leggendo questo articolo, mi sono immedesimata molto con l’autrice. Spesso mi pongo la sua stessa domanda, ovvero “chi sono io?”. In realtà credo che nel corso della nostra vita non riusciremo mai a “conoscerci al 100%”. Ciò non esclude il fatto che i libri possano, a parer mio, aiutarci molto a capire chi siamo. Credo che la lettura sia un ottimo mezzo per conoscerci. Immedesimarsi nei personaggi della storia è un po’ come “viverla” in prima persona, di conseguenza scoprire molte nuove emozioni mai provate prima. Mi è capitato alcune volte, leggendo un libro, di provare “empatia” per i personaggi mettendomi completamente nei loro panni, scoprendo allo stesso tempo molti aspetti riguardanti la mia persona che prima non conoscevo.

  4. 4

    sofia olivastrelli

    Leggendo questo articolo mi trovo perfettamente d’accordo con il pensiero dell’autrice che ci fa riflettere sul quanto sia difficile o addirittura impossibile rispondere alla domanda “chi sono io?”, perché non si riuscirà mai ad avere con certezza una definizione esatta di questa espressione. L’io e la persona sono in continua evoluzione, ogni volta che ci sono difficoltà da affrontare e queste vengono poi superate, si apprende sempre qualcosa di nuovo, qualcosa che ci fa cambiare e che ci fa crescere. La stessa cosa accade ogni volta che facciamo un viaggio. La nostra curiosità ci porta a scoprire nuovi posti, nuove persone, nuove abitudini e nuovi stili di vita e l’insieme di tutte queste cose ci aiutano ad arricchire il nostro bagaglio personale in positivo o in negativo che sia, tornando quindi da ogni viaggio con un bagaglio più ampio rispetto a quando siamo partiti. La stessa lettura ci fornisce questo: iniziando un libro infatti spesso capita che ci lasciamo coinvolgere e trascinare all’interno della storia, diventando quasi noi stessi protagonisti della vicenda. La fine di un libro o di una poesia che in qualche modo ci ha fatto appassionare ci lascia sempre una consapevolezza in più, qualcosa di nuovo, rispetto a quando l’abbiamo iniziati. Cercare quindi una definizione esatta del “chi sono io” è impossibile poiché l’io di ieri è sicuramente diverso dall’io dell’oggi, che sarà ancora più diverso dall’io del domani.

  5. 5

    AlessiaGaleazzi

    “Leggere un libro è il viaggio di chi non si può permettere un treno”, mi trovo d’accordo con questa affermazione: molte volte capita anche a me chiedermi “Chi sono io?” senza riuscire mai a darmi una risposta concreta e che possa soddisfarmi… Allora alcune volte leggere una qualsiasi storia di un qualsiasi genere ci permette di immedesimarci in un determinato personaggio: forse abbiamo trovato la risposta? Altre volte, invece, ci fa entrare in un’altra dimensione, dove ci dimentichiamo del mondo che ci circonda, e la fastidiosa domanda “Chi sono io?” si allontana sempre di più da noi, fino a diventare un’eco distante.

  6. 6

    Viola Pipitone

    In aggiunta alla fatidica domanda “chi sono io?”, mi è capitato di chiedermi: “io sono chi sono o chi voglio diventare?”. A prima vista può sembrare una domanda priva di senso, ma analizzandone il contenuto ci si trova di fronte ad un dilemma esistenziale davvero significativo. Ci viene spesso detto di essere noi stessi, di attenerci alla persona che siamo, di non cambiare e di non allontanarci dal nostro vero io; questo però presuppone il fatto che la personalità non possa evolversi, che le idee non possano cambiare e che quindi non si possono avere ambizioni e non si può desiderare di essere una persona migliore. Io non credo sia così. Sono giunta alla conclusione che la risposta a questa domanda sia “entrambi”. Ci sono parti di noi talmente radicate nella nostra identità che ormai ci definiscono, ma altre parti della nostra personalità cambiano, si trasformano e si evolvono giorno dopo giorno, grazie a tutto ciò che viviamo e che apprendiamo. Parlare con qualcuno, coltivare relazioni, conoscere punti di vista differenti, leggere un libro… Sono tutte esperienze che ci cambiano e ci aiutano a riconoscere parti di noi, riflesse in ciò che ci circonda. A tutti è capitato di identificarsi nelle pagine di un libro e di scoprire parti di sé in esso che fino ad allora erano rimaste nascoste.
    “Non esiste un vascello veloce come un libro per portarci in terre lontane, né corsieri come una pagina di poesie che si impenna. Questa traversata può farla anche il povero senza oppressione di pedaggio tanto è frugale il carro dell’anima.” Condivido totalmente il pensiero di Emily Dickinson e ritengo che per scoprire se stessi bisogna partire per un lungo viaggio, alla ricerca di ciò che già siamo e di ciò che intendiamo diventare, lasciandoci cambiare dagli avvenimenti, grandi e piccoli che influenzano la nostra vita… E perché non iniziare questo viaggio dalla lettura di un buon libro?

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