“Cadono fiori, Ariston” (le “scuse” di Blanco)
Si è da poco conclusa la settimana di Sanremo, il più grande Festival della canzone italiana dal 1951. L’evento venne definito sin dagli esordi una “grande evasione”, visto che la popolazione era stremata e distrutta dopo aver affrontato un’ardua guerra mondiale, durata sei anni, che vide l’Italia, alleata alla Germania, decadere coi regimi totalitari, fascista e nazista. Solo negli anni ’50 stava tornando dunque un’epoca di “rinascita”: gli italiani avevano ripreso in mano le loro vite e sentivano una forte necessità di svagarsi e divertirsi.
Alle origini del più noto Festival, nel 1932 a Sanremo, c’è kermesse natalizia della Canzone di Napoli, organizzata dal napoletano Luigi de Santis, nei locali del Casinò municipale. Ad assistere al festival c’era l’ex partigiano nonché floricoltore Amilcare Rambaldi, che per rilanciare l’economia cittadina propose nel 1948 un Festival della canzone italiana alla Capannina del Marco Polo.
Nel 1951 l’idea del Festival della canzone italiana fu ripresa a Sanremo da Pier Busseti; quest’ultimo ebbe luogo nel casinò della città, proprio come quello del 1932. La notizia si sparse velocemente tra le radio italiane e le più prestigiose case discografiche di Milano che furono spinte ad inviare i propri cantanti.
La prima edizione fu condotta da Nunzio Filogamo e parteciparono solo tre cantanti con 20 brani e la vincitrice fu Nilla Pizzi, appunto con la canzone “Grazie dei fiori”.
Questa novità venne accolta freddamente dal pubblico, a differenza delle successive edizioni, che ebbero un maggior riscontro da parte anche dei critici e degli editori musicali. La quinta edizione fu la prima trasmessa in diretta radio televisiva e la finale in eurovisione. Dal 1977 ad oggi, ad ospitare il festival è invece il teatro Ariston.
Sanremo, oltre ad essere conosciuta per il Festival della canzone italiana, è anche nota per la vasta produzione di fiori come garofani, rose e tulipani, talmente particolari che ogni anno vengono posti sul palco del festival, a decoro delle esibizioni, ma allo stesso tempo donati ai cantanti e agli ospiti in segno di ringraziamento.
Agli inizi del ‘900, in città nacquero il primo mercato e le prime ditte di esportazione di fiori e stabilimenti in cui venne esercitata la floricoltura su basi scientifiche.
A tutt’oggi il comune della città pone al centro della politica il verde pubblico, tutelando tutte le specie di fiori.
In occasione della performance del nuovo singolo di Blanco, intitolato “L’isola delle rose”, il palco è stato decorato con esse durante la sua esibizione. Come nelle dichiarazioni rilasciate da Amadeus in un’intervista (e come precedentemente concordato con la Rai) il giovane cantante si sarebbe dovuto rotolare tra i fiori, sottolineando gli aspetti più caratteristici della sua personalità e il tono stesso della canzone.
Peccato che in scena sia successo ben altro, poiché il ragazzo in preda ad un attacco di rabbia improvviso, dovuto al malfunzionamento dell’audio in cuffia, ha avuto la reazione impulsiva di distruggere e lanciare le rose presenti come scenografia, sconvolgendo il pubblico che ha reagito con fischi e rimostranze.
La protesta della platea ha infine fatto riflettere Blanco sulla scorrettezza e sulla maleducazione dell’azione, portandolo a scusarsi pubblicamente.
Come ci si aspetta un comportamento interattivo ma critico da parte del pubblico, altrettanto rispettoso e corretto è richiesto in primis da coloro che si trovano in scena sul palco.
Partendo da questo presupposto e vedendo la scena da spettatori, come avete interpretato e magari giustificato questo gesto?
NICOLETTA FURLANI e ELEONORA ZEPPARONI, 4BL
2 Comments
caterina grottini
Sanremo è uno dei più grandi show per l’Italia e conosciuto a livello internazionale. Come possiamo leggere da questo articolo, ha salvato l’umore delle persone terminata la guerra, liberandole da malessere e dispiacere per le vittime.
Proprio quest’anno, si è tenuto la 73esima edizione di questo show televisivo, cantanti di ogni età, ogni genere di musica ma uno in particolare si è fatto notare a causa del suo disastroso comportamento: Blanco.
Credo che, se sia davvero stato un attacco di rabbia per il malfunzionamento della cuffia, avrebbe benissimo potuto chiedere aiuto. Moltissimi artisti, però, fanno grandi scenate/caos in palchi molto famosi per ottenere più fama e fan.
Blanco, ha riconosciuto il suo errore scusandosi sulle piattaforme online e questo è l’importante. D’altronde, come già si sa, il parlare riguardo questo accaduto diminuirà sempre di più!!
giulia masini
Secondo me, lo scatto d’ira che ha colpito Blanco durante il festival è inaccettabile per un personaggio pubblico in quanto influenza i giovani in modo non trasparente. Buttare all’aria ore di lavoro e denaro per il malfunzionamento dell’audio in cuffia è un gesto estremamente irrispettoso e che incita alla violenza; avrebbe dovuto pensare prima di agire in quanto ora avrá possibili ripercussioni sulla sua carriera di cantante.