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28 Comments

  1. 1

    Paolo De Vito

    La tecnologia è ormai padrona del nostro mondo. Ciò si può vedere in qualsiasi cosa e ovunque ci giriamo. Computer, TV, smartphone… ormai sono diventati necessari e indispensabili. Basti pensare che se va via la corrente a casa per più di 20 minuti, la gente inizia subito a dare di matto, si sente persa, come se gli mancasse l’aria! Soprattutto Internet e i social network costituiscono la nostra vera dipendenza: essi, come scritto nel titolo dell’articolo (che “fa il verso” a un famosissimo saggio del filosofo Chomsky “Lavaggio del cervello in regime di libertà”), ci fanno il lavaggio del cervello. Per esempio, i social possiedono tutti i nostri dati, conoscono i nostri gusti, anzi, meglio, li manipolano, facendoci vedere (per vendere) ciò che vogliono loro, da articoli di vestiario a notizie di politica con titoli accattivanti, molto spesso sono scritti in modo tale da influenzare i lettori, spingendoli a supportare una delle parti, che sia il PD, la Lega, o qualsiasi altro partito. Però, al momento, non c’è soluzione a questo problema. Tutti stanno facendo il loro interesse, e le persone comuni sono “in balia” di questa situazione e possono solo stare a guardare con attenzione, cercando di rimanere il più possibile obiettive e provando a uscire dallo stato di “succubi”.

  2. 2

    giacomo.capicciotti

    La tecnologia ha sicuramente cambiato la nostra vita in qualsiasi aspetto. È sicuramente vero che siamo dipendenti da essa e che è diventata indispensabile in ogni ambito, dalla scuola, alla vita privata, al lavoro e questo è molto utile, ma anche molto pericoloso e dannoso. Molti scienziati ne hanno studiato i rischi e molte persone hanno manifestato il loro finto odio contro la tecnologia, ma sono proprio loro quelle che ne usufruiscono di più, attraverso social media (diventati ormai una droga) e molteplici devices digitali. Il problema è proprio quello che questi ultimi non possono non essere indispensabili nella nostra vita di oggigiorno, in quanto oggetti come i PC sono alla base del mondo lavorativo e scolastico in cui viviamo. Anche una ricerca sui rischi della tecnologia diventa famosa in rete e raggiunge milioni di persone attraverso smartphones e computers. Tutti sanno che la tecnologia è dannosa, ma nessuno riesce e può farne a meno!

  3. 3

    francesco.calligari

    Al giorno d’oggi, a causa dell’incremento del numero di dispositivi tecnologici e del loro uso, penso che sia molto importante parlare anche della possibilità di essere controllati da tutti i microfoni e videocamere che ci circondano: gli smartphone, i computer e i più innovativi assistenti vocali. Infatti questi dispositivi possono essere attivati attraverso la voce e, per poter sentire questo input, stanno sempre in ascolto. Quindi tutte le nostre conversazioni sono ascoltate e tramite dei software di ultima generazione diventano informazioni. Queste informazioni vengono utilizzate dalle aziende fornitrici del dispositivo a scopi di marketing o di profilazione, ma potrebbe avere riscontri estremamente negativi se fossero utilizzate da uno stato totalitario per conoscere e reprimere il pensiero dei cittadini. Il libro di George Orwell “1984” descrive perfettamente i pericoli di un uso negativo della tecnologia e dell’involuzione che potrebbe subire il mondo a causa dell’elevatissima diffusione di questi dispositivi.

  4. 4

    alessandro.cesari

    Al giorno d’oggi la tecnologia fa parte della nostra vita quotidiana per tanti di quegli aspetti!…
    Sono pienamente d’accordo su chi dice che la tecnologia ci aiuta nelle faccende domestiche, nella scuola, nella vita privata e al lavoro; peró non si sono informati sui rischi che provoca al nostro organismo. Gli scienziati approvano che qualsiasi dispositivo elettronico con schermo luminoso causa gravi malattie al sistema nervoso e alla vista? Dov’è finita l’etica scientifica?

  5. 5

    AlessiaGaleazzi

    Internet rappresenta una porta d’accesso in un'”altra dimensione”, è un’altra vita che decidiamo di condividere con persone che neanche conosciamo.
    Senza rendercene conto, diventiamo “coraggiosi” e mostriamo nei social media aspetti di noi sui quali siamo molto più riservati normalmente; nei social infatti si mostrano solamente le cose belle che il mondo ci offre, ma non dobbiamo dimenticare, però, che alle volte questo mondo può farci anche “inciampare”, cadere. Magari è solo un’illusione…
    Siamo talmente tanto spettatori della vita degli altri che ci dimentichiamo di vivere la nostra, che continua a ad andare avanti mentre noi rimaniamo intrappolati nei nostri smartphone.

  6. 6

    Alice Cirilli

    Io penso che ormai lo sviluppo della tecnologia oggi giorno abbia preso un po’ il sopravvento nella vita degli esseri umani.
    Come dice l’articolo, non siamo riusciti a sfruttare questa innovazione nel migliore dei modi, diventando invece succubi di questi strumenti.
    La scienza tecnologica indubbiamente ha portato molti benefici e ha facilitato l’attivitá di molte persone, portando anche innovazioni nel campo medico. Come in ogni cosa, l’essere umano è riuscito ad abusare di questa crescita tecnologica in modo nocivo e pericoloso (anche per l’ambiente).

  7. 7

    Eleonora Traú

    Probabilmente noi, ragazzi di oggi, che siamo i figli dell’era della tecnologia, tutti questi problemi presentati dall’articolo non ce li poniamo, anzi la tecnologia ci appare come una benedizione. Se ci soffermassimo un attimo a pensare e ad osservare, potremmo ben comprendere che senza Internet siamo completamente persi; quindi viviamo un’illusione, fatta di like e commenti, e la nostra vita gira intorno ad una piccola scatoletta chiamata cellulare, la quale è stata un’invenzione non del tutto positiva, poiché ora per parlare, per fare calcoli o per fare i compiti si usa solo quella! Probabilmente non siamo stati abbastanza furbi ad usare questa invenzione, per cose più produttive coma la ricerca per la cura del cancro o ulteriori problematiche che stiamo vivendo… Vi faccio un esempio, tempo fa nella mia scuola è venuto uno psicologo a parlarci di vari argomenti e ci ha raccontato di una ragazza della nostra età, la quale dopo che la madre le aveva ritirato il cellulare, ha avuto una crisi di astinenza da esso e ha distrutto la casa e picchiato la madre: beh allora la domanda mi sorge spontanea, fino a dove dobbiamo arrivare per comprendere che ci stiamo autodistruggendo e che la vita non è tutta rosa e fiori come ci appare nei social?

  8. 8

    Gonzales Allen

    La tecnologia ha cambiato i vari atteggiamenti delle persone, ed è ancora in grande sviluppo… Ma pensa se internet non funzionasse per uno o più giorni: Sai che casino! La gente non riesce a stare lontano dai vari dispositivi, li crede necessari per la vita di ogni giorno, non serve nemmeno dire dove e quando. Se per caso scomparisse tutto, per esempio il lavoro si rallenterebbe: gli alberghi, le compagnie avrebbero delle perdite economiche incredibili… Allora se ci pensiamo bene, tutta questa tecnologia ci serve così tanto, come ci viene detto nell’articolo.

  9. 9

    giulia.barbon@savoiabenincasa.it

    La tecnologia negli ultimi anni si è sviluppata molto.
    Nell’ultimo periodo c’è per altro un abuso sui social da parte soprattutto di noi ragazzi di oggi, e sicuramente è una cosa sbagliata perché la tecnologia non serve solo per stare sui social ma anche per altre cose, utili…

  10. 10

    Edoardo Barucca

    La tecnologia è ormai diventata una risorsa indispensabile al giorno d’oggi, ci aiuta a scuola, a casa e nel lavoro.
    Ma se tutto scomparisse? Tutto andrebbe all’inferno, il lavoro rallenterebbe o addirittura sparirebbe, molte aziende chiuderebbero, non ci sarebbe più alcuna comunicazione e… Cosa significa? Tutto ciò vuol dire che siamo completamente dipendenti dalla tecnologia.

  11. 11

    Walter047

    La tecnologia, secondo me, ha reso tutti uguali. Ma “uguale” è una parola “a doppio taglio”. Di sicuro Internet ci ha semplificato alcuni passaggi di tutti i giorni ed è un mezzo “democratico”, dall’altro lato, però, ci ha reso più pigri. Vi faccio un esempio, una volta per fare una ricerca bisognava aprire l’enciclopedia e cercare, sfogliare, ricopiare,… Adesso basta dire “ok google”. Dove finiremo?

  12. 12

    Riccardo.cesaretti

    Sono d’accordo con ciò che è scritto nell’articolo perché la tecnologia ci sta rendendo schiavi di un mondo che senza device sta diventando impensabile nella vita di tutti noi: come ci sentiremmo senza tecnologia? Senza questa parte fondamentale della nostra quotidianità? Ma c’è dell’altro celato dietro ai vantaggi della tecnologia? Non credo che noi umani vorremmo essere dipendenti da questo sistema in continuo sviluppo, che porterà, purtroppo, alla sostituzione nel lavoro delle persone con dei robot, capaci di lavorare per 12 ore consecutive, cosa che un umano non riuscirebbe a fare con la stessa lucidità. Bisognerebbe capire quali siano i reali vantaggi della tecnologia e sfruttarli, senza diventarne, però, troppo dipendenti… quasi schiavi!

  13. 13

    Annalisa Borgognoni

    Visto il momento storico in cui stiamo vivendo, mi viene da esclamare: “E viva la tecnologia!” L’uomo sta diventando sempre più dipendente dal web oserei quasi dire “ossessionato“. In particolar modo i miei coetanei spesso si distaccano dalla realtà, immergendosi totalmente i videogiochi di gruppo, di solito poco educativi, o stanno incollati su YouTube a guardare i video più impensabili di personaggi più o meno noti. Fino a un paio di mesi fa ci si lamentava di tutto questo, ma ora penso non sia il caso di farlo. Grazie alla tecnologia, agli smartphone e ai pc, in questo periodo, in cui la maggior parte della gente è costretta a casa, ci si è sentiti meno soli e, con lo smart working, molti sono riusciti a lavorare da casa. Noi studenti siamo riusciti a continuare le lezioni, se pure ridotte, e Internet e ci aiutati a riempire le giornate e a tenerci in contatto con nonni e amici tramite le videochiamate. Quindi: “Evviva la tecnologia!”

  14. 14

    francesco.berluti@savoiabenincasa.it

    La tecnologia è importante nella vita di tutti i giorni anche perché ci facilita le cose in molte situazioni e ci fa essere veloci ed efficienti in varie situazioni, tipo al lavoro o a scuola, ma se tutto sparisse da un momento all’altro, avremmo molti più problemi, saremmo più lenti e meno precisi in molte attività, quindi in fondo la tecnologia è una comodità molto importante a parere mio.

  15. 15

    mattia.marcelliflori@savoiabenincasa.it

    Ormai la tecnologia sta diventando sempre di piu’ parte fondamentale della nostra vita. La tecnologia con il passare del tempo ci ha dato moltissimi vantaggi che tutt’ora sfruttiamo… Pero’ non ha portato solo benefici per noi, la tecnologia per alcune persone è diventata una dipendenza della quale non si puo’ fare a meno, una sorta di ”droga”. Il problema è che se la tecnologia dovesse scomparire da un momento ad un altro, bisognerebbe tornare a vivere come si viveva molti anni fa, e se devo essere sincero non so proprio cosa scegliere: ad esempio non avremmo problemi quali l’inquinamento, pero’ ci dovremmo togliere qualche comodità.

  16. 16

    Helena

    Dopo aver letto questo articolo, posso tranquillamente affermare di essere completamente d’accordo riguardo a tutto ciò di cui si è parlato.
    Purtroppo sì, viviamo nell’era della tecnologia, degli smartphone e dei social. Dico “purtroppo” perché, a mio parere, tutte queste nuove tecnologie, sì, hanno migliorato (facilitato) vari aspetti delle le nostre vite, ma ne hanno peggiorati altrettanti. Ora per parlare con una ragazza, basta mettergli un “mi piace” sul suo profilo social, per guardare un film o leggere un libro basta digitare su una tastiera… Tutte quelle piccole azioni che nello scorso secolo erano considerate piaceri, come andare al cinema o uscire con una ragazza, oggi sono “svuotati” dalle “nuove tecnologie”.
    Non esiste più il concetto di viversi il momento: adesso siamo tutti più impegnati a scattare foto e condividerle istantaneamente, che vivere quelle sensazioni e bei momenti. Quello che afferma il filosofo cinese Byung-Chul Han, posso garantire, che è estremamente esatto. I social ci provocano un senso di insicurezza che ci spinge a dimostrare di essere sempre migliori degli altri, con scarsi risultati, perché uno dei lati negativi di queste vite attaccate allo schermo è che, alla fine, risultiamo tutti uguali, stessi interessi, stessi vestiti, stesse scarpe, stesse routine… E allora io mi chiedo, ma siamo sicuri che queste piattaforme siano state create per divertirci e farci svagare? Forse inizialmente sì, ma penso che oggigiorno si siano mutate nella causa delle nostre insicurezze e paure. Addirittura credo che, noi adolescenti soprattutto, abbiamo un rapporto puramente tossico con questo tipo di piattaforme. Appunto per questo, ribadisco che l’era precedente è stata nettamente migliore, senza tecnologia né social.

  17. 17

    Chiara.Serrani

    Leggere questo articolo ha suscitato in me emozioni non esattamente positive. Come scritto, la tecnologia ormai fa parte delle nostre vite, da molti anni ormai. Questa abitudine che, ormai, abbiamo di comunicare con le altre persone è del tutto sbagliata secondo me. Sono purtroppo arrivata a pensare che i ragazzi d’oggi utilizzano i social network per far sapere agli altri cosa stanno facendo, con chi sono, qualunque cosa gli passi per la mente; però, dal mio punto di vista è sbagliato, perché una persona non dovrebbe condividere ogni cosa che sta vivendo piuttosto che godersela appieno! Forse alcuni postano video dove fanno vedere che si divertono o che stanno bene, ma in realtà stanno soffrendo; ed è proprio lì che i social distruggono i ragazzi! Dovrebbero vivere la vita a pieno, girare il mondo e non stare dietro uno schermo… Con la Prof.ssa di italiano abbiamo letto un libro, 1984 di George Orwell, che -a pensarci bene- racconta esattamente quello che sta accadendo ora a tutti noi. Il libro narra di qualcosa che li controlla 24h su 24 e sinceramente spero non capitino mai a noi simili situazioni. Ora, il fatto è che anche noi in un qualche modo siamo controllati in ogni momento del giorno, anche semplicemente inviando un messaggio o facendo una telefonata. Il mio desiderio sarebbe quello di tornare indietro nel tempo a quando non esisteva questa tecnologia, quando per sapere come stava qualcuno, dovevi scrivere una lettera, quando non si usavano le ormai usatissime emoji, ma le vere espressioni facciali.
    [NDR: Se siete interessati al bellissimo romanzo “1984”, citato da Chiara, potete prendere spunto dalla recensione molto precisa che troverete nella trasmissione dedicata alla fantascienza sulla webradio d’Istituto: SB On Air, ascoltabile/scaricabile gratuitamente a questo link: https://www.spreaker.com/user/sbwebradio/fantascienza-morozzi1 ]

  18. 18

    chiara

    Mi sento di dover commentare questo articolo proprio perché tratta un tema estremamente attuale e sul quale ho parecchie cose da dire. E’ incredibile come la tecnologia al giorno d’oggi, e specialmente in questa situazione pandemica, abbia condizionato estremamente la vita di tutti noi, in maniera positiva ma allo stesso tempo negativa. Non mi reputo una persona eccessivamente “connessa” anzi, al contrario, ritengo di essere perfettamente in grado di staccarmi dai social media e dallo smartphone, ma il problema è che questi ultimi sono diventati un mezzo essenziale, sia per tenersi al passo con le notizie riguardanti la quotidianità, sia per poterci garantire un’interazione sociale, sia per motivi riguardanti la scuola / il lavoro che per il cosiddetto “tempo libero”. Al giorno d’oggi è impossibile partecipare attivamente alla vita scolastica, e stare al passo con il programma in corso se non si possiede un computer, un tablet o uno smartphone: personalmente credo che tutto ciò sia discriminatorio nei confronti di coloro che non possono permettersi tutto ciò, e inoltre tutta questa tecnologia, come citato nell’articolo, ha tolto alla scuola quello che era il suo vero scopo, ossia insegnare agli studenti a ragionare con la propria testa, senza trovare sempre “il piatto pronto”, andando a cercare informazioni su internet o su siti web.
    Trovo però che se anche le tecnologie ci abbiano permesso di superare un momento difficile come quello della pandemia, garantendoci una continua interazione con gli altri, nonostante l’isolamento, allo stesso tempo ci abbiano tolto molto, come ad esempio la nostra privacy. Essendo abituati a condividere tutto sui social media, non ci rendiamo più conto di come ci stiamo privando da soli della nostra privacy; penso infatti, che alcuni momenti della nostra vita, dovrebbero rimanere nostri, senza essere condivisi continuamente con gli altri, tanto per volersi solo mostrare migliori di loro.

  19. 19

    NicoSturani

    Io sono dell’idea che al giorno d’oggi, a causa dell’aumento del numero di dispositivi tecnologici e del loro utilizzo, sia importante discutere della possibilità di essere controllati da tutti i microfoni e le telecamere che ci circondano: smartphone, computer, ecc… Questi dispositivi, infatti, possono essere attivati ​​con la voce e, sentendo questo input, sono sempre accesi, sempre in ascolto. Pertanto, tutte le nostre conversazioni vengono ascoltate e, attraverso l’ultima generazione di software, diventano informazioni. In possesso di chi?

  20. 20

    matteo virgili

    La tecnologia ai giorni d’oggi ha comportato una vera e propria dipendenza, ma è anche utile e di grande necessità.
    Ormai ognuno di noi possiede un telefono, tablet o computer ed infine almeno una televisione in casa; ciò perché l’uomo non può farne a meno, sia per motivi di lavoro ma anche per svagarsi nel tempo libero.
    Secondo me l’uomo sta diventando sempre più dipendente dagli smartphone e non solo, anche perché in quest’ultimo anno siamo dovuti stare a casa per colpa di una pandemia mondiale, ciò significa che c’è stato un grosso aumento di giovani e adulti che sono stati costretti per lavoro o per seguire le lezioni di scuola oppure per svagarsi e far passare il tempo, ad utilizzare maggiormente i dispositivi tecnologici… Sono tutti elementi da tenere in conto in questo “lavaggio del cervelllo”!

  21. 21

    Alice Mentrasti

    secondo me, per raggiungere i propri obiettivi ognuno dovrebbe fare delle esperienze che possono essere giuste o sbagliate, senza essere ostacolati dagli altri. Sono d’accordo con il fatto che dovremmo renderci conto della differenza tra difficile e impossibile, perché spesso i ragazzi tendono ad abbandonare un percorso che stanno facendo per arrivare ad un obiettivo finale, solo per un piccolo ostacolo che gli si pone davanti. Credo, inoltre, che non dovremmo aver paura di sbagliare perché, come dice il proverbio, “sbagliando si impara”
    e, a mio parere, non c’è modo migliore di imparare.
    Come spiegato nell’articolo, non c’è soddisfazione migliore di raggiungere un obiettivo per il quale hai tanto lavorato e al quale leghi esperienze, emozioni, persone conosciute in quel percorso, risate, pianti, momenti di sconforto e di entusiasmo, con cui inizi piano piano a credere in te stesso.

  22. 22

    Serena_santosdesousa

    Quella umana è una specie pericolosa, maldestra, maleducata e irrispettosa, eppure è la più evoluta. Da anni ci avvaliamo delle comodità digitali e, senza accorgercene, abbiamo fatto la cosa di cui più siamo capaci: superare il limite. Siamo andati fuori rotta, scambiando i ruoli della nostra naturale intelligenza e quelli di quella artificiale, che è vero essere stata costruita dalla prima, ma non ci permette di tenerla in allenamento, di potenziarla, di arricchirla, piuttosto di inibirla.
    Personalmente non ho social media e più gli anni passano più questa mia scelta suscita domande sia nelle altre persone, sia in me e quella che ha sempre esercitato più pressione è: “non ti senti fuori dal mondo?”. Questa non è una domanda malvagia, ma di malvagio c’è la risposta che “sì”, mi sento fuori dal mondo molto spesso, fuori dalle opportunità, dalle ispirazioni e dalle informazioni e questo mi rattristisce, mi spaventa, perché io nel mondo ci sono eccome, ho i piedi piantati a terra, ho un’identità, una personalità e delle esperienze, ma mi sento comunque fuori dal mondo. Allora il quesito cambia e diventa “di quale mondo stiamo parlando?” e soprattutto quanto diversi questi siano tra loro.
    Rispondo che di differenza ce ne è e tanta, ma che non si nota a causa del grosso deficit di autoconsapevolezza. Se solo ci impegnassimo ad averne di più e soprattutto ad agire di conseguenza, sarebbe più facile essere più buoni con noi stessi quando non riusciamo a fare qualcosa, come avremmo voluto o dovuto. Il punto è che abbiamo consapevolezza di tutto tranne che di noi stessi, ed è l’errore più grave, specialmente in un’epoca alimentata dal pensiero individuale. Parlando di epoca, mi è piaciuto l’utilizzo del termine “grottesco” perché fa trasparire benissimo come l’abuso della tecnologia scomponga le nostre capacità, avvicinandole a quelle più semplici che avevano i nostri antenati delle caverne.

  23. 23

    sara gjata

    Sono d’accordo con quanto letto nell’articolo, i social possono essere molto potenti, ma bisogna ricordare che siamo proprio noi che, inconsciamente, gli diamo tutto questo potere. Inoltre è impossibile per la nostra generazione pensare ad un mondo senza internet, senza computer o telefoni, poiché ormai internet fa parte della nostra quotidianità; infatti persino nel campo lavorativo è diventato un requisito importante. Ma ovviamente l’uso eccessivo di tutto ciò ci porta persino a sentire il bisogno di esse e quindi a creare una dipendenza dai social e internet senza neanche rendercene conto. Io penso che al giorno d’oggi l’uomo non possa vivere senza internet, poiché per molte persone è diventato l’unico modo di comunicare con amici, parenti e con il mondo esterno, rimanendo così aggiornato su quello che succede intorno ad essi. Anche se internet è molto utile, penso anche che l’eccessivo utilizzo di esso ci faccia perdere di vista le piccole bellezze che il mondo ci pone proprio davanti a noi, ma che noi non riusciamo a vedere poiché incollati sugli schermi dei nostri dispositivi.

  24. 24

    pietromarcelli

    questo articolo mi ha aperto gli occhi su molte cose di cui prima non mi ero reso conto. ad esempio il fatto che la tecnologia sta cambiando le nostre abitudini e ci sta facendo diventare dipendenti dai media. quindi trovo questo articolo molto utile per aprire gli occhi alle persone che non si rendono conto di certe cose.

  25. 25

    Ester Baldoni

    Questo articolo mi ha fatto riflettere molto perché mi rispecchio in quello che dice: sono sicura di essere dipendente anche io dai social e quindi dal cellulare. La cosa che mi spaventa è che non riuscirei a farne a meno e la dipendenza ci rende schiavi, se non si riesce a non usare un oggetto quando non ne abbiamo bisogno, questo significa che perdiamo la nostra libertà e non siamo più in grado di fare delle scelte. A volte si preferisce stare a casa al cellulare o al PC piuttosto che uscire, perché si pensa che sia la stessa cosa, ma la vita vera non è quella digitale. La tecnologia ci aiuta in molte occasioni ma non deve sostituire le relazioni, dobbiamo essere capaci di usarla altrimenti ne saremo schiavi.

  26. 26

    ammelchaabane

    Forse l’unico modo per distaccarsi da queste tecnologie è limitarne l’uso. Anche se ci sembra apparentemente impossibile non controllare il nostro telefonino o i nostri social ogni ora. Trovare una distrazione, una via di fuga è una soluzione stimolante, ma bisognerebbe andare alla ricerca di quel qualcosa che ci appassioni profondamente.
    Potremmo iniziare coltivando una nuova passione, ce ne sono di infinite, la lettura, la musica o un semplice momento condiviso con le persone a noi più care. Non dico che bisogna interamente trascurare tutto ciò che riguarda il mondo del network, perché per carità, ha mille vantaggi: offre immediate notizie e benefici indiscutibili.
    Oltretutto, l’utilizzo di questi dispositivi non condiziona solamente la nostra capacità di relazionarci con gli altri, ma influisce negativamente anche sulle nostre abilità visive. E’ risaputo che stare troppo tempo davanti uno schermo acceso è davvero poco indicato.

  27. 27

    Daria Florina

    Nei nostri giorni, cioè nella “vita contemporanea”, siamo circondati da tecnologia, lo smartphone, che portammo da per tutto con noi, il computer, la TV e tanti altri… Siamo abituati a vivere online!
    Le persone hanno cominciato a non vedere e percepire cosa succede attorno a loro, guardano la vita di altri sui social e criticano o giudicano.
    In questi tempi se l’account di Netflix non è stato pagato per un mese… è “un macello” per i bambini! Oppure se la corrente si stacca per mezz’ora, le persone “cominciano ad essere impanicate”, e in un certo modo si sentono perse.
    Ad esempio l’anno scorso è capitato che Instagram, Facebook e Whatsapp non funzionavano in tutto il mondo per più di 8 ore. Le persone sono entrate nel panico oppure sono stati fatte le chiamate alla polizia perché non funzionava Instagram o Facebook.
    Questa dimostra che oggi le persone sono niente senza internet!

  28. 28

    chiara

    Questo articolo sull’influenza della tecnologia sulla nostra vita mi ha riportato a mente un documentario che ho visto poco tempo fa su Netflix che si chiamava “The Social Dilemma”.
    In questo ibrido tra dramma e documentario sull’influenza pericolosa dei social network, alcuni esperti di tecnologie lanciano l’allarme sugli strumenti che hanno creato.
    Ciò che viene detto in questo documentario che mi ha colpito maggiormente è proprio il fatto che coloro che creano i vari programmi televisivi, le pubblicità che ci compaiono sul cellulare, i suggerimenti dei post di instagram, sanno perfettamente quali sono i nostri gusti al riguardo, e ciò mi terrorizza alquanto. Molto spesso non so nemmeno io ciò che mi piace, perché dovrebbe saperlo il mio telefono?!

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